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esami cargiologici

Gli esami cardiologici

Uno degli esami più richiesti e che il cardiologo esegue sempre in occasione di una visita cardiologica, è senza dubbio l’elettrocardiogramma (ECG). Si tratta di un esame diagnostico che non ha nessuna controindicazione, è stato ideato nel lontano 1903 da Einthoven e continua comunque ad essere attuale e non se ne può prescindere per una corretta valutazione iniziale dell’attività cardiaca. Infatti è un esame diagnostico ambulatoriale che consente di registrare e visualizzare graficamente l’attività elettrica del cuore permettendo di misurare il ritmo del cuore e l’eventuale aumento della dimensione delle camere cardiache, è quindi fondamentale per evidenziare le aritmie ed anche per evidenziare segni di ischemia.
Quando l’ECG risulta alterato, si procede quindi a degli esami di approfondimento; in caso di aritmie si eseguirà un ECG Dinamico (Holter) delle 24 ore, se invece sono presenti segni di ischemia si procede a sottoporre il paziente a un ECG sotto sforzo.
L’elettrocardiogramma dinamico (Holter) è un esame che si richiede principalmente per la valutazione di pazienti con cardiopalmo o palpitazioni, per evidenziare una eventuale aritmia. E’ un esame del tutto indolore e non invasivo attraverso cui si può monitorare l’attività elettrica del cuore per un certo periodo di tempo. Anche se la registrazione normalmente copre 24 ore, l’esame può essere eseguito anche per durate più lunghe, a seconda delle indicazioni del medico (48 ore o anche un’intera settimana). L’esame non richiede alcuna preparazione. Il monitor Holter è un apparecchio portatile composto da alcuni elettrodi adesivi che vengono applicati sul petto della persona da esaminare e, attraverso fili elettrici di conduzione, inviano l’impulso a un piccolo registratore portatile che salva in memoria tutte le informazioni ricevute. Durante l’esame è importante la corretta compilazione di un diario dove vengono annotate le varie attività svolte, gli eventuali sintomi avvertiti e la loro correlazione temporale. Questo aspetto è di grande importanza per mettere in relazione eventuali modificazioni del tracciato elettrocardiografico con i disturbi avvertiti o le attività svolte. Al termine delle 24 ore il paziente deve recarsi nuovamente in ospedale per la rimozione degli elettrodi adesivi e per scaricare i dati raccolti sul monitor per poterli analizzare.
L’elettrocardiogramma da sforzo o test ergometrico registra l’attività elettrica del cuore durante uno sforzo fisico. Rappresenta un esame strumentale importante per evidenziare ischemie cardiache in pazienti con dolore toracico o per valutare l’efficacia di un’angioplastica o di un by pass e controllare i risultati di una terapia farmacologica.
Se l’esame viene eseguito a scopo diagnostico dovranno essere sospesi i farmaci, mentre per i test valutativi i farmaci dovranno essere continuati normalmente.
Il test consiste nel registrare l’ECG mentre il paziente pedala, aumentando progressivamente l’entità dello sforzo rendendo più dura la resistenza dei pedali.
E’ importante quindi che il paziente abbia indumenti comodi (tuta da ginnastica) e scarpe comode.
Un altro esame fondamentale per la diagnostica cardiologica è l’ecocardiogramma che sarebbe più corretto definire ecocolordoppler cardiaco.
L’ecocardiografia è una metodica con cui si studiano il cuore e il flusso del sangue attraverso le valvole per mezzo degli ultrasuoni. A differenza delle radiazioni utilizzate in radiologia, gli ultrasuoni sono innocui, per cui non è necessaria alcuna precauzione e l’esame può essere eseguito su qualunque paziente innumerevoli volte (anche nelle donne in gravidanza).
Permette di stabilire la funzione contrattile del cuore, di misurare lo spessore delle pareti cardiache ed i volumi delle camere cardiache. E’ fondamentale per diagnosticare le disfunzioni delle valvole cardiache. Altro dato importante che permette di valutare l’ecocardiogramma è la Frazione di Eiezione (FE), che consiste nella percentuale di sangue che il cuore è in grado di espellere ad ogni sistole. E’ un dato che permette di diagnosticare uno scompenso cardiaco e la sua gravità. Il valore è normale se > del 55%.

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