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L’inizio dell’estate vede quasi 1.800 agriturismi della Lombardia pronti ad accogliere i propri ospiti con un’offerta fatta di relax, natura e paesaggi. E all’insegna della tipicità di cibi, vini e prodotti locali in un territorio regionale sempre diverso tra pianura, montagna e collina. La Lombardia  è la terza regione italiana per numero di agriturismi dopo Toscana e Trentino-Alto Adige e punta sempre di più su queste strutture, che rappresentano in pieno le potenzialità multifunzionali dell’agricoltura, in grado di produrre eccellenze alimentari ma anche di aprirsi agli ospiti con servizi di qualità. Secondo proiezioni Istat, il 2022 ha segnato una ripartenza per il settore dell’agriturismo dopo la crisi pandemica, vedendo il ritorno degli stranieri ma soprattutto registrando un +47% di visitatori italiani. In Lombardia, dal 2020, le aziende agrituristiche sono aumentate del 2,8%.

Delle 1.767 aziende agrituristiche lombarde – secondo i dati forniti dalla Regione – , oltre mille sono strutturate per fornire ospitalità e soggiorni. Ci sono circa 15.000 posti letto e più di 1.100 aziende hanno attività di ristorazione con quasi 40.000 posti a sedere. Ma è la diversificazione il vero punto di forza di queste aziende agricole. Sono realtà che sanno proporre un’ampia gamma di attività. Che comprendono degustazioni, escursioni e trekking, sport, osservazioni naturalistiche e corsi. E che, in oltre 200 casi, ospitano le scuole in qualità di fattorie didattiche”. Questa la ripartizione degli agriturismi in Lombardia, nelle diverse province: Sondrio 130,  Bergamo 193, Brescia 375,

Il cibo, naturalmente, rappresenta il fiore all’occhiello dell’offerta agrituristica. E, come certificato dall’ultima edizione del ‘Rapporto sul turismo enogastronomico italiano’, il 58% dei turisti che hanno compiuto almeno un viaggio nel corso dell’ultimo anno, ha scelto proprio l’enogastronomia come fattore principale che li ha motivati a spostarsi. Un ulteriore punto di forza per una regione dal patrimonio immenso che conta 75 produzioni DOP e IGP tra vino, formaggi, salumi, olio, prodotti ittici e miele, a cui si aggiungono le specialità prodotte dalle singole aziende agrituristiche, in grado di far conoscere borghi e luoghi meno noti della Lombardia, ma anche diventare punto di riferimento per visitare le città”.