Architetti, designer, geometri, ma anche tecnici commerciali e alberghieri. Originari della Lombardia, dell’Abruzzo, del Molise e anche dalla Sicilia. Hanno provenienze e formazioni diverse, i dieci ragazzi che dallo scorso 21 settembre, grazie al progetto ministeriale «Botteghe di mestiere e dell’innovazione», stanno svolgendo un tirocinio in Tino Sana, l’azienda famosa nel mondo per l’arredamento di grandi hotel e navi da crociera. Un’esperienza che sta regalando già molte soddisfazioni: grazie al bando di Italia Lavoro, l’Agenzia tecnica del Ministero del Lavoro, e con la supervisione di Azienda Bergamasca Formazione, l’azienda speciale della Provincia di Bergamo alla direzione della Scuola di Falegnameria, infatti, i 10 ragazzi stanno affrontando un percorso importante di preparazione professionale nel settore della lavorazione del legno.
In particolare, cinque ragazzi stanno lavorando nel settore produttivo: Matteo Glionna, Simone Scotti, Giuseppe Tiraboschi, Gianluca De Rosa e Daniele Mazzoleni. Giuseppe Tiraboschi e Gianluca De Rosa sono qualificati alla Scuola del Falegname di Almenno, Simone Scotti, geometra, ha avuto esperienze professionali in studi tecnici, Matteo Glionna e Daniele Mazzoleni, pur provenendo da studi diversi dal manifatturiero (tecnico commerciale il primo e alberghiero il secondo), hanno colto l’occasione e per imparare un mestiere nuovo. Gli altri cinque ragazzi lavorano nel reparto tecnico e commerciale: Liana Conti di Urgnano, architetto, Marika Panza, di Brembate, laureata in architettura come Marco Scancella, abruzzese d’origine e domiciliato da qualche tempo a Vimodrone, le designer Alba Vergalito, molisana selezionata via Skype che in poche settimane ha accettato il trasferimento ad Almenno – dove ha sede l’azienda – e Marina Francesca Tedesco, siracusana, anche lei trasferitasi per affrontare il tirocinio presso la Tino Sana. Entrambe usufruiscono dell’indennità di mobilità nazionale prevista dal progetto Botteghe.
«È davvero una bella soddisfazione per noi e una conferma per il nostro territorio che, grazie anche alla vicinanza dei laghi, ha sempre potuto contare su aziende del settore nautico, aziende che costruiscono imbarcazioni e arredamenti per imbarcazioni. Malgrado la fase di criticità che il settore ha vissuto in questi anni, infatti, è importante guardare avanti e capire che abbiamo bisogno di figure professionali specializzate. Ben venga quindi il nuovo indirizzo, sperando che porti qualità e favorisca il collegamento sempre più diretto tra scuola e lavoro, come già stiamo facendo con la “Scuola del Falegname”, che abbiamo aperto direttamente in azienda. Io stesso, quando vado a scuola, provo grande orgoglio nel vedere ragazzi tanto appassionati a questo mestiere: alcuni sono più inclini alla manualità, altri alla logica, c’è chi è più bravo al banco, chi più nell’applicazione dei disegni. Ma tutti, quando lavorano, sono vivaci e veloci, sono come veri falegnami che corrono, si ingegnano e, soprattutto, si impegnano. Perché il legno è un mondo che dà valore, che trasmette la voglia di fare, la passione per il mestiere e loro lo hanno capito benissimo» – commenta Guido Sana, alla guida della Tino Sana insieme al fratello Gianpaolo e alle sorelle Aurora e Chiara.
La Tino Sana è stata una delle aziende più richieste da tutti i partecipanti al bando: a marzo (termine dell’avviso pubblico per le imprese) sono pervenuti 915 progetti di Bottega (50 per la Lombardia) che hanno visto il coinvolgimento di più di 6000 imprese; dei progetti pervenuti, ne sono stati ammessi 316 e finanziati 184 e la Bottega del Falegname e dell’Innovazione di Azienda Bergamasca Formazione si è posizionata al 3° posto nella graduatoria nazionale. Su 60 giovani che hanno fatto domanda a Italia Lavoro per la Tino Sana, 45 sono stati ritenuti validi e tra questi sono stati selezionati i 10 disoccupati under 35 idonei ad affrontare il tirocinio. Attualmente, il progetto vede impegnate a livello nazionale più di 2mila aziende. I ragazzi che stanno svolgendo il tirocinio presso la Tino Sana concluderanno l’esperienza il prossimo 30 marzo 2017.
La Bottega del Falegname e dell’Innovazione, e i tassi attuali di occupazione riferiti ai ragazzi diplomatisi alla Scuola di Falegnameria, sono gli esiti dell’agire insieme di istituzioni, scuola e lavoro. La “Joint venture” Azienda Bergamasca formazione & Tino Sana rimane un modello sul quale investire, da replicare ed esportare – sottolinea Gianluca Fiorina Responsabile del Centro di Formazione Professionale di Curno alla direzione della Scuola di Falegnameria.
«Il coinvolgimento di tutte queste aziende e le numerose richieste ricevute dai disoccupati, dimostra quanto sia importante nel nostro sistema Paese, la formazione in azienda. E questo vale sia per coloro che si avvicinano al mondo del lavoro – studenti usciti dal sistema scolastico e universitario o della formazione professionale -, sia per coloro che sono stati espulsi. La Bottega del Falegname della Tino Sana è rappresentativa, a nostro avviso, di questa realtà. I dieci tirocinanti selezionati provengono da percorsi formativi che vanno dalla laurea alla qualifica, non hanno mai lavorato o hanno svolto lavori saltuari o poco coerenti con la loro formazione. Ma troviamo anche professionalità più strutturate che a causa della crisi hanno perso il precedente impiego e che ora stanno acquisendo nuove conoscenze, mettendo al tempo stesso a disposizione del processo produttivo il loro know how. Tutto ciò dimostra quanta ricchezza si possa generare grazie a sperimentazioni che mettono davvero aziende e lavoratori al centro» – dichiara Silvia Valoti, Coordinatore Area Occupazione e Sviluppo Economico in Lombardia.
Le risorse economiche per il pagamento dell’indennità di tirocinio ai ragazzi pari a una borsa di 500 euro lorde mensili, per i contributi di tutoraggio all’impresa – per Tino Sana, ad affiancare i ragazzi sono oltre ai tutor aziendali, due tutor dell’Azienda Bergamasca Formazione, Benedetta Zambaiti e Karin Agazzi – e al soggetto promotore, sono messe a disposizione da Italia Lavoro. L’ammontare totale delle risorse prevedeva il finanziamento di 934 percorsi di tirocinio di inserimento/reinserimento lavorativo, pari a 100 progetti di Bottega.