Con quasi 114 mila ettari di foreste la provincia di Bergamo rappresenta una bella fetta del polmone verde lombardo (per superficie è terza dietro la provincia di Sondrio che ne ha 125 mila ettari e la provincia di Brescia che ne ha oltre 171 mila ettari su un totale regionale di circa 620 mila ettari), un’area che necessita di un lavoro di pulizia e gestione sostenibile sempre più importante anche a fronte dei cambiamenti climatici in atto. È quanto afferma la Coldiretti provinciale sulla base degli ultimi dati Ersaf in occasione della Giornata Internazionale delle Foreste, istituita dall’Onu che si celebra il 21 marzo.
Gli agricoltori e i boscaioli – spiega Coldiretti Bergamo – svolgono un’opera fondamentale di presidio della montagna e dei boschi in particolare, che rappresentano un patrimonio da tutelare e gestire al meglio soprattutto in un momento in cui i cambiamenti climatici provocano sempre più fenomeni estremi e violenti a cominciare dagli incendi. In provincia di Bergamo le Imprese boschive iscritte all’albo regionale sono 48.
Il lavoro di gestione sostenibile e pulizia dei boschi – sottolinea Coldiretti Bergamo – è determinante per l’ambiente e la sicurezza della popolazione in particolare sul fronte della tenuta idrogeologica.
Per difendere il bosco italiano occorre creare le condizioni – rileva la Coldiretti – affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli.
Boscaioli e aziende agricole forestali – continua la Coldiretti – sono anche la colonna portante della filiera del legno Made in Italy. In un’ottica di difesa e sviluppo dell’economia del Paese e per garantire al contempo ai consumatori trasparenza e la possibilità di una scelta consapevole, è importante arrivare – sottolineano la Coldiretti e Federforeste – a una carta d’identità del legno che permetta al consumatore di essere informato sulla provenienza ma anche sulla sostenibilità del legname impiegato per i mobili o per il riscaldamento. Dietro a ogni tavola utilizzata – concludono Coldiretti e Federforeste – vive infatti un mondo fatto di territori e persone con un’intera filiera composta da agricoltori boscaioli, segherie, trasportatori, industrie e artigiani.