Il cuore del problema “sicurezza stradale” sta nell’educazione alla responsabilità di ciascun utente: dal pedone a chi usa il monopattino, a chi guida un veicolo a motore. Da dove cominciare? E quando?
L’ACI Bergamo da una decina d’anni ha studiato, pensato e introdotto dei corsi per gli studenti così che questi possano familiarizzare presto con le varie declinazioni dei comportamenti da tenere quando ci si mette in strada. Il direttore dell’AC Giuseppe Pianura parte dall’evidenza delle statistiche e dall’esperienza: «Il 90% degli incidenti stradali – mette come premessa – sono evitabili, perché decisivo è il comportamento individuale. In ogni modo, è sicuro che in questo campo bisogna insistere con maggiore determinazione e anche con più risorse nella formazione».
Di recente si è tenuta una riunione tecnica al ministero delle Infrastrutture e Trasporti, con la partecipazione di esperti dei ministeri dell’Interno, dell’Istruzione e del Merito. Di ipotesi allo studio ce ne sono diverse. Si è parlato dell’introduzione di un “sistema premiale” per i giovani che frequentino corsi di sicurezza e si è ipotizzato che l’educazione stradale possa entrare in un contesto più ampio, come ad esempio l’educazione civica. A tale riguardo però, sempre il direttore Pianura fa presente un aspetto già acquisito: «Le scuole che usufruiscono dei corsi sulla sicurezza stradale organizzati dall’AC fanno già rientrare gli stessi nell’ambito dell’educazione civica e pertanto da questo punto di vista ci possiamo già considerare concretamente avanti».
Nei corsi che l’ACI Bergamo tiene nella sua autoscuola di sede ci si avvale di video e filmati per esporre le conseguenze del mancato rispetto delle regole, puntando quindi alla necessità di attenzione e consapevolezza per abbassare i fattori di rischio, in primis gli eccessi di velocità, le distrazioni, il mancato rispetto della segnaletica stradale. I partecipanti hanno la possibilità di provare un simulatore di guida, che richiama un interesse attivo e un coinvolgimento di tutti.
«Da inizio anno – riprende Giuseppe Pianura – abbiamo già tenuto 9 giornate di formazione. Le lezioni durano dalle 9 alle 12 e sono indirizzate in prevalenza a studenti delle terze classi superiori degli istituti “Vittorio Emanuele”, “Pesenti”, “Caniana”, Galli e un’altra ventina di corsi sono previsti da qui alla fine dell’anno scolastico».
Per il presidente dell’AC Bergamo, Valerio Bettoni, «di fronte alla quantità di incidenti stradali con ferimenti e vittime non si può rimanere indifferenti spettatori. Si calcoli che il 47,5% degli incidenti avviene sulle strade urbane, contro l’8,6% della media sulle autostrade, dove la causa spesso è l’elevata velocità. Tra i fattori precipitanti, l’alcol è presente in misura del 9,7%. L’importanza del prevenire attraverso strumenti educativi è basilare. Più si conoscono le conseguenze di certi comportamenti, più avremo conducenti che si mettono in strada con il senso della misura, dell’attenzione, del limite. Bisogna essere prima di tutto persuasivi, e qui si inserisce l’ACI con le sue campagne, e al tempo stesso dissuasivi dove occorre con le giuste misure di sorveglianza». A tale proposito sono stati stanziati 2 milioni di euro per nuove apparecchiature da dare in dotazione alle forze dell’ordine e per chi fa uso di monopattini è allo studio l’obbligo del casco e della targa, così da individuare e colpire eventuali eccessi e infrazioni.