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Gandino: notte delle uova, la scommessa è stravinta

L’ennesima scommessa unica ed originale, vinta grazie ad un gioco di squadra inimitabile che non a caso veste neroazzurro. La Notte delle Uova tenutasi venerdì 3 luglio a Gandino nelle sale dello storico Caffè Centrale non ha tradito le attese, rinnovando a tavola una sfida senza tempo nata nel 1931 e rilanciata dal 1981 dal locale Atalanta Club.  Non c’erano, causa Covid e prescrizioni di distanziamento, i concorrenti impegnati nella raccolta delle 100 uova o nella corsa verso Fiorano al Serio e nemmeno le migliaia di spettatori in Piazza Vittorio Veneto, con successiva Notte Bianca. Non sono mancati però l’intensità e lo spirito gioioso che fanno della tradizione un legittimo punto d’orgoglio. La cena “spinata e distanziata” ha visto riproporre ai tavoli l’esatto allestimento della pavimentazione in porfido dell’uovo affondato nella segatura e, giocoforza, il fatidico metro di distanza. C’erano tanti amici di ieri e di oggi, a cominciare dai campioni dell’Atalanta di ieri Gianpaolo Rossi e Daniele Filisetti, da personaggi del mondo atalantino come Aldo Piceni, Piercarlo Capozzi e Stefano Corsi, l’iridato di downhill Andrea Sepe, il sindaco (atalantino) Elio Castelli ed il presidente Pro Loco, Lorenzo Aresi. Non mancavano gli atleti che hanno fatto la storia della Corsa delle Uova: Valentino Nodari (plurivincitore e recordman di presenze) i fratelli Alessandro e Giuliano Noris, protagonisti e vincitori negli ultimi anni, Oliviero Bosatelli, detentore del record di raccolta. E ancora Ruggero Bertocchi concorrente più giovane all time (corse nel 1973 a soli 15 anni) e da 40 anni speaker della corsa, il presidente del Club Enzo Conti, affiancato fra i tanti da Giambattista Gherardi e Claudio Rudelli, per non parlare dello staff del locale, guidato da Emanuel Caleca. I ragazzi coordinati da Roberto Caleca e Silvia Imberti hanno saputo vincere la scommessa di servire 100 Spinate nel lasso di tempo (circa 40 minuti) di norma necessario ai concorrenti in gara.
Un pensiero e la dedica dell’uovo numero 1, sono andati a chi non c’è più, a cominciare da Lorenzo Rottigni, morto due anni fa e vicepresidente dell’Atalanta Club Valgandino. Il sua memoria brillerà per sempre la Croce del Pizzo Corno, al cui recupero è stato destinato l’incasso della serata. A tema anche il dolce, con la riproduzione singola e sorprendente dei 100 fatidici cubetti numerati. Nel 2021, statene certi, tornerà di sicuro la Corsa: la sfida è già lanciata. O addirittura già vinta.

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