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“Puntare sulla progettazione per programmare le opere è un cardine delle richieste dei sindaci. I due decreti per i progetti di fattibilità, i piani urbani della mobilità sostenibile e le opere prioritarie, 200 milioni per gli enti locali, vanno in questa direzione. Ci danno la responsabilità che chiediamo. Aggiungerei finalmente. Finalmente perché queste risorse indicano una via d’uscita per i sindaci: da un lato impossibilitati a dare incarichi di progettazione perché, senza avere certezza dei finanziamenti, rischierebbero di incorrere nella censura della Corte dei conti; dall’altro costretti a rincorrere quando i finanziamenti per realizzare arrivano ma non hanno un progetto pronto”. Così Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci, commenta l’emanazione dei due provvedimenti da parte del ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Graziano Delrio.

Il fondo progettazione enti locali assegna 5 milioni alle Città metropolitane, 12,5 milioni alle Province e 12,5 milioni ai Comuni, all’anno per i prossimo tre anni (2018, 2019, 2020). La finalità è la messa in sicurezza degli edifici e delle strutture pubbliche di proprietà dell’ente, dando priorità agli edifici scolastici. Il cofinanziamento statale può raggiungere quota 80 per cento. Nei criteri di assegnazione, sarà data priorità ai progetti di adeguamento alla normativa antisismica delle scuole. Il fondo di progettazione per gli insediamenti prioritari è rivolto a Autorità portuali (30 milioni nei tre anni), Città metropolitane (25 milioni), Comuni capoluogo di Città metropolitane (30 milioni), 36 Comuni capoluogo di Regione (che non siano Città metropolitana) o di Provincia autonoma o con popolazione superiore ai 100 mila abitanti (25 milioni). Città metropolitane e Comuni dovranno prioritariamente impiegare le risorse per la predisposizione del Piano strategico e del piano mobilità sostenibile. E, nel caso abbiano già varato questi strumenti di programmazione, per progettare le opere in essi previste. 

“Da tempo – aggiunge Decaro – sosteniamo che non solo la qualità della vita dei cittadini, per esempio, in tema di mobilità, la battaglia allo smog, ma la stessa competitività delle aree metropolitane passa attraverso reti di trasporto pubblico più veloci, più efficienti, più ramificate. Maggiore competitività delle città, attraverso strumenti che scommettono sulle loro capacità di programmare e pianificare, si traduce in maggiore competitività di tutto il Paese, visto che proprio nelle Città metropolitane e nei capoluoghi vive la maggior parte dei cittadini e si produce la stragrande maggioranza del Pil”.