I militari dela Guardia di Finanza di Bergamo hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di disponibilità finanziarie, beni immobili e mobili registrati per oltre 14 milioni di euro, pari alle imposte evase da 8 società – con sede nelle province di Bergamo, Milano, Como e Torino – che avrebbero fatto confluire nelle proprie dichiarazioni fatture per operazioni inesistenti emesse da 3 società brianzole.
Il provvedimento scaturisce da attività investigative svolte dalle Fiamme Gialle al fine di delineare le caratteristiche di un’articolata frode fiscale che sarebbe stata realizzata dagli amministratori delle 11 imprese coinvolte, tutte operanti nel settore del commercio all’ingrosso di metalli.
In particolare, il sistema di frode avrebbe permesso alle società che si erano fatte carico delle fatture attestanti cessioni di beni mai avvenute – per un importo complessivo di circa 38 milioni di euro – di conseguire un illecito risparmio d’imposta ai fini delle imposte dirette di circa 9,4 milioni di euro.
Per assicurare una «copertura» contabile alle false fatture emesse, l’imprenditore brianzolo istruito puntualmente da un commercialista locale, anch’esso indagato dalla Procura monzese – avrebbe utilizzato autofatture fittizie, generate automaticamente da un apposito software.
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