Fabio Ravelli, operaio di 48 anni, trovato senza vita sul pavimento della camera, accanto al letto, nell’appartamento di Borgosatollo in cui viveva da solo, potrebbe essere stato ucciso. La Procura ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio volontario (Fotop: archivio M&P).
Il delitto che sarebbe maturato in un contesto legato allo spaccio di stupefacenti così come alla loro assunzione. La morte risale alla notte tra domenica 24 e lunedì 25 novembre, a notte fonda, quando è scattato l’allarme. A Borgosatollo si è recato anche anche il magistrato di turno per un accurato sopralluogo. Su una delle pareti gli investigatori avrebbero notato anche una scritta realizzata con un gessetto blu, giudicata “inquietante”; una seconda, invece, sarebbe stata cancellata. In quattro sono stati convocati e sentiti in caserma, dai Carabinieri e dal Pm. Stando alle testimonianze e alla ricostruzione, Ravelli potrebbe aver volontariamente ingerito un enorme quantitativo di psicofarmaci, tranquillanti, prima di coricarsi e versare in uno stato soporifero per ore, fino a non svegliarsi più. Tra gli amici che lo hanno visto nelle ultime ore, nessuno avrebbe deciso in tempi utili di chiamare un’ambulanza. Un’amica quando dopo le 21 è tornata a casa per non violare un provvedimento restrittivo alla quale è sottoposta, lo aveva trovato ancora vivo. Un altro amico sarebbe tornato a Borgosatollo verso le 22 e visto l’aspetto della vittima avrebbe avvertito il 118. Ma a quell’ora Fabio era già morto. La procura ha disposto l’autopsia, così come pare anche esami tossicologici.