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Esine: 44enne arrestata per atti persecutori al marito. Tracce di un principio di incendio in casa

Una donna di 44 anni, di origini slovacche, operante su chiamata in alcune strutture sanitarie della Valle Camonica, è stata accusata di stalking, arrestata e trattenuta in carcere e dal fine settimana si trova in cella a Verziano con l’accusa di atti persecutori. A denunciarne gli atteggiamenti è stato il marito, un operaio italiano di 40 anni, sposato con la donna da 12 e padre di un bimbo di 9 anni. Da qualche tempo, lui aveva maturato l’intenzione di separarsi, Ma da quanto aveva comunicato la sua decisione, stando al racconto dell’uomo, la donna era esplosa in una furia incontenibile, perdendo il controllo, distruggendo un servizio di piatti e lanciando contro il marito vasi, libri e sedie. Il marito alla vista di questa reazione aveva preso con sé il bambino e se ne era andato. Invece di mantenere la calma, la donna avrebbe chiamato diverse volte il marito inveendo contro di lui con minacce, alcune delle quali sono state urlate al cellulare proprio mentre il marito era in caserma a denunciare l’accaduto. In una di queste chiamate la donna avrebbe minacciato di dare fuoco all’abitazione.

Quando i Carabinieri hanno raggiunto la casa della coppia hanno trovato evidenti tracce di un principio di incendio, constatando anche lo stato alterato della moglie, che nel frattempo non si era calmata neppure con i militari che cercavano un dialogo. La 44enne si sarebbe addirittura scagliata contro le forze dell’ordine che, dopo averla bloccata e sentito il magistrato di turno, hanno optato per il suo trasferimento a Brescia a Verziano. La donna si trova adesso in attesa dell’udienza di convalida, dove il giudice dovrà valutare le reazioni e decidere se trattenerla ancora in carcere. Altre misure potrebbero non essere ritenute idonee per scongiurare il rischio che riassuma comportamenti violenti.

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