Arriva implacabile l’equinozio d’autunno, l’evento astronomico che decreta la fine dell’estate e l’inizio della stagione autunnale per l’emisfero boreale. Al contrario, nell’emisfero australe inizia la primavera. L’equinozio, tuttavia, non cade sempre nello stesso giorno: nel 2018 e nel 2019 era stato di 23 settembre. La discrepanza tra l’inizio “convenzionale” dell’autunno, il 21 settembre, e l’avvio della stagione astronomica ha a che fare con la differenza tra l’anno solare su cui si basa il calendario gregoriano che usiamo – 365 giorni – e l’anno siderale che è pari a 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 10 secondi. Questo scarto si recupera ogni quattro anni con l’aggiunta di un giorno a febbraio, con l’anno bisestile. Con l’equinozio i raggi solari cadono perpendicolarmente all’asse di rotazione terrestre e sia l’emisfero settentrionale che quello meridionale vengono raggiunti da essi con la stessa inclinazione. Oggi, dunque, le ore di sole e quelle di notte sono praticamente le stesse.