Riceviamo e pubblichiamo una lettera che ci è arrivata in redazione:
C’è chi è salito in montagna per passare qualche giorno di vacanza subito dopo Natale e si è visto costretto a rientrare in città per problemi intestinali.
C’è chi è arrivato per festeggiare l’ultimo dell’anno e si è ritrovato nelle stesse condizioni. Si pensava fosse un virus influenzale, di quelli che ti vengono a trovare e poi se ne vanno: invece no, chi ha resistito ed ha affrontato il malanno rimanendo in casa a Cambrembo ha appreso ieri, con un’ordinanza del sindaco di Valleve, che il bacino di Cambrembo si è svuotato, ha raschiato il fondo (probabilmente dov’è presente anche qualche carcassa di animali), l’acqua è finita e quella poca che c’è va fatta bollire. Assurdo venire a conoscenza di questo problema proprio gli ultimi giorni di ferie quando ormai si sono riempiti i pronto soccorso e si sono svuotati gli appartamenti! Il sindaco, in una sola giornata, ha emesso ben due ordinanze: una dà la colpa ai rubinetti lasciati aperti e minaccia di quadruplicare il costo dell’acqua per sopperirne alla mancanza, l’altra impone di far bollire l’acqua perchè non è potabile. Ieri sera il bacino è stato riempito con due autobotti per un totale complessivo di quindicimila litri di acqua: questa mattina era già vuoto. Diamo la colpa ai rubinetti aperti o ci facciamo un esame di coscienza e pensiamo alla mancata manutenzione delle reti idriche? Intanto la gente sta male e chi voleva rilassarsi prima di riprendere il lavoro si è visto debilitato da chissà quali batteri presenti nell’acqua inquinata (a 1450 metri!!). Un ulteriore problema che va ad aggiungersi a quelli che stanno affossando il comune montano: è davvero ora di cambiare aria!