La conferma è arrivata qualche giorno fa: non ci sarà alcuna proroga per il mercato tutelato dell’energia. Dunque dal 10 gennaio i cittadini dovranno scegliere un fornitore sul mercato libero del gas, mentre per la fornitura elettrica ci sarà tempo fino ad aprile. Il passaggio sta creando dubbi e non poche preoccupazioni, soprattutto ai più anziani. Per questo Federconsumatori di Bergamo, in collaborazione con lo SPI-CGIL, ha organizzato una serie di incontri informativi in una decina di comuni del territori provinciale.
I prossimi appuntamenti si terranno a Cisano lunedì 18 dicembre (ore 15, parrocchia Villasola in piazza S. Stefano), Nembro martedì 19 dicembre (ore 15, Auditorium Modernissimo in piazza della Libertà) e Ponte San Pietro mercoledì 20 dicembre (ore 10, alla Biblioteca in via Piave 26).
“Dati alla mano, almeno ad oggi, il mercato libero non è più conveniente di quello tutelato” ha spiegato poco fa Christian Perria, presidente di Federconsumatori di Bergamo. “Nei cinque incontri già svolti sul territorio nelle ultime settimane abbiamo ascoltato interrogativi e preoccupazioni di molti cittadini. Ci hanno chiesto, ad esempio, come destreggiarsi tra le varie offerte e quali costi tenere sotto controllo al momento della scelta. Molti hanno anche voluto rassicurazioni in merito a cosa potrebbe accadere nell’eventualità di una mancata scelta. A tutti ripetiamo che comunque non si resterà certo senza gas o corrente elettrica. Importante, poi, ricordare che per gli over 75, ma anche per i percettori di bonus sociali per le bollette e per i titolari di invalidità con legge 104, in quanto soggetti vulnerabili, resta la possibilità di rimanere nel mercato tutelato (solo per l’ultima casistica sarà necessario comunicare al fornitore l’invalidità)”.
L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori (Onf) fa sapere, intanto, di aver analizzato le offerte di 8 aziende fornitrici, confrontando i costi complessivi annui per un consumo medio di 1.400 metri cubi di gas. Dallo studio, che fa riferimento a novembre, emerge chiaramente che, ad oggi, in nessun caso il mercato libero con offerte a prezzo fisso è più conveniente rispetto al mercato tutelato. Anzi, mediamente risulta più caro del +49%. Non va meglio nel caso delle offerte a prezzo variabile, che mediamente costano l’11% in più rispetto al mercato tutelato (solo in un caso vi è un’offerta più conveniente, ma appena del -1%).
In questo scenario abbandonare il mercato tutelato significa lasciare i cittadini in balia di gestori che saranno liberi di gestire prezzi e condizioni contrattuali. Federconsumatori nazionale con le altre principali associazioni dei consumatori ha richiesto un incontro al ministro Gilberto Pichetto Fratin. L’obiettivo è quello “di adottare le opportune tutele per i cittadini, avviando, prima del passaggio, una seria campagna informativa (promessa ma mai effettuata), nonché disponendo necessariamente un reale albo dei venditori che li certifichi dal punto di vista della correttezza e della trasparenza nelle pratiche commerciali, e da quello della sostenibilità ambientale ed economica”, riferisce l’organizzazione. Le associazioni hanno anche chiesto ad Arera (l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) di ampliare il perimetro dei clienti vulnerabili.