Emanuele Fantini confermato alla guida dei metalmeccanici di Bergamo

Emanuele Fantini è stato riconfermato alla guida della FIM CISL di Bergamo, una delle categorie metalmeccaniche più numerose d’Italia. Il consiglio generale rinnovato dal congresso di questi due giorni a Caravaggio lo ha votato, insieme alla segreteria, ancora composta da Elena Scippa e Simone Frigeni.
“Intendo proseguire nell’azione sindacale concreta attuata fino a oggi e nell’agire per proseguire nello sviluppo organizzativo – ha detto il segretario appena confermato. Metteremo come sempre in campo il nostro modello sindacale che non potrà che essere riformista, responsabile e autonomo. Insieme – ha continuato Fantini – affronteremo le sfide a partire dal rinnovo del CCNL, con le iniziative di lotta necessarie, dai rinnovi dei contratti aziendali, dalla crescita della rappresentanza e dalle diverse vertenze territoriali che si presenteranno”.
La seconda giornata di congresso ha visto le conclusioni del segretario generale nazionale Ferdinando Uliano, che ha illustrato alla platea dei delegati bergamaschi le ragioni del prossimo sciopero, proclamato per il 28 marzo.
“I momenti di difficoltà si superano con responsabilità, non con le divisioni – ha detto il segretario nazionale. Essere sordi verso i lavoratori e il Paese, non rispondendo alle richieste di rinnovo contrattuale, significa far arretrare le relazioni sindacali costruite con fatica negli ultimi anni”.
“Di fatto – ha continuato Uliano -, sono passati 10 mesi dalla presentazione della nostra piattaforma e non abbiamo avuto né un incontro definito né risposte concrete. Pensiamo che la ripresa del negoziato sia essenziale per superare la situazione che Federmeccanica ha voluto creare. Ci sono differenze enormi sul salario, e non riusciamo a comprendere perché dovremmo firmare un contratto senza alcuna proposta concreta. Nessuna risposta anche sui temi normativi, dall’orario di lavoro, al welfare, alle risposte alle aziende senza contratto di secondo livello, da salute e sicurezza, alla precarietà, agli appalti”.
“Questo atteggiamento – ha concluso il sindacalista della FIM CISL – rischia di far arretrare drasticamente le relazioni industriali, vanificando il percorso di miglioramento costruito con i precedenti rinnovi contrattuali”.

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