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Elezioni provinciali in Valtellina, scontro nel centrodestra

La scorsa settimana abbiamo dedicato alcuni approfondimenti sulle Province che sono chiamate al rinnovo di Presidente e Consiglio definendo “Province, terra di nessuno” e “Politica impazzita” in riferimento agli esiti, che la scellerata  Legge Delrio/Renzi sta producendo sull’unico Ente che pareva funzionasse nel quadro politico nazionale.

Se la grande ammucchiata  raggiunta in valle Camonica  pareva  essere uno scellerato risultato di divisione delle sedie senza combattere, è di oggi, la rottura che si è verificata in Valtellina dove la Lega, indicando il proprio candidato in contrapposizione degli alleati di Forza Italia e Fratelli d’Italia

E’ scontro nel centro destra sul nome del futuro presidente della Provincia di Sondrio. Nei giorni scorsi, infatti, un nutrito gruppo di amministratori aveva sottoscritto la candidatura di Davide Menegola, primo cittadino di Talamona. Ma Fratelli d’Italia e Forza Italia non ci stanno.

In una nota diffusa oggi, mercoledì 11 gennaio 2023, i coordinatori provinciali di Forza Italia e Fratelli d’Italia, rispettivamente Claudio Righi e Francesco Romualdi. manifestano il loro dissenso spiegando che quanto accaduto “che non si tratta di malinteso tra alleati, ma di preordinata volontà della Lega di decidere da sola la linea politica provinciale”.

E ancora: “La scelta del candidato extra area non ha coinvolto tutti i Sindaci ed amministratori di Valtellina e Valchiavenna, ma solo certuni appositamente interpellati e scelti quindi irricevibile è l’affermazione secondo cui si è lasciata libertà alle liste civiche comunali ed è anche ora di finirla con la scusa delle liste civiche perché esse sono tali solo quando fa comodo mentre quando occorre relazionarsi con le istituzioni superiori, vedi Regione, che hanno identità politica, non fanno tutti questo distinguo. Non è più tempo di “marmellata” politica, occorre scegliere la propria identità e non lasciarsi al trasformismo di depretiana memoria. Noi siamo contrari a questo modo di fare politica, ci opponiamo a questo modus operandi e continueremo a farlo in ogni sede sino a quando non sarà chiaro agli alleati che essere tali, ovvero alleati, significa condividere e concertare insieme, non imporre”.

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