“Nel tessuto industriale bergamasco c’è una grande attenzione verso la tematica del recupero dei rifiuti e della produzione di End of Waste (il processo attraverso il quale, al termine di apposite procedure di recupero, il rifiuto cessa di essere tale e diventa prodotto), in perfetta armonia con i principi europei e nazionali nel campo della gestione dei rifiuti e dell’economia circolare”. Lo comunica in una nota il dipartimento di Bergamo di Arpa Lombardia guidato da Maria Teresa Cazzaniga.
“Negli ultimi tre anni – prosegue il testo – il dipartimento ha disposto numerosi pareri tecnici sulle istanze presentate dalle aziende per il recupero del rifiuto come prodotto, ma ancora più frequenti sono stati i momenti di approfondimento sia con le aziende interessate sia con la Provincia di Bergamo. La normativa, infatti, affida alle Arpa il compito di valutare il processo di recupero. I tecnici dell’Agenzia hanno sempre posto in evidenza la complessità dei processi di recupero, anche in relazione alla continua evoluzione normativa e l’elevata professionalità, sempre più settoriale, che oggi viene richiesta alle aziende e agli Enti per la valutazione di questi processi”.
“Da diverso tempo – spiega la nota – hanno assunto un ruolo di primaria importanza la valutazione e il controllo dei processi di recupero dei rifiuti finalizzati a permetterne l’effettivo riciclo: in questo modo il materiale perde la qualifica di rifiuto e viene definito End of Waste (EoW – cessato rifiuto), a tutti gli effetti un nuovo prodotto. Questi processi di trattamento dei rifiuti fanno parte delle attività legate all’economia circolare, intesa come un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti, e sono pertanto da promuovere e incentivare rispetto ad altre forme di recupero del rifiuto o al suo smaltimento, perché contribuiscono ad allungare la vita dei materiali e prodotti esistenti”.
“Un esempio concreto – conclude il testo – riguarda gli scarti della lavorazione plastica o del metallo che possono essere riutilizzati all’interno dei cicli industriali per la produzione di nuovi manufatti, ma anche gli oli esausti che opportunamente trattati posso essere riutilizzati”.