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Selca

Dura presa di posizione delle parti civili al processo ex-Selca

Si è celebrato a Brescia presso il Tribunale la quarta udienza il processo a carico dei fratelli Ivano e Flavio Bettoni, ex titolari della Selca, fallita nel 2010, l’accusa di traffico internazionale di rifiuti.

Il giudice Maria Chiara Minazzato ha ascoltato la deposizione degli ultimi tre testimoni della difesa, tra cui l’ex dirigente della Regione Lombardia Luigi Mille che ha ripercorso le tappe che portarono la Regione ad autorizzare l’attività di trattamento dei rifiuti a Forno Allione, ribadendo che ai tempi in cui dirigeva il settore rifiuti la Regione aveva autorizzato quanto doveva autorizzare alla luce dei parrei del comitato tecnico regionale e della normativa allora vigente. Nell’udienza un ex cliente della Selca, la Olcim, ha raccontato di aver comprato, in due anni, 12 mila tonnellate di materia prima secondaria in uscita e di non aver mai riscontrato problemi. La prossima udienza è stata aggiornata a lunedì 24 ottobre quando in aula saranno sentiti i consulenti della difesa, il consulente di parte civile e il consulente del pubblico ministero Alberto Rossi. In particolare l’avvocato di parte civile Francesco Menini che rappresenta il Comune di Berzo Demo e la Comunità montana di Vallecamonica intende dimostrare che non è stata fatta alcuna indagine sui rifiuti sequestrati nel 2004: infatti anche i 3 campionamenti del nuovo procedimento che riguardano l’indagine sulla commercializzazione con l’australiana Tomago, sono stati dichiarati “inutilizzabili” per difetti formali. “Se faccio un processo per rifiuti – afferma l’avvocato Menini – non posso non fare analisi sui rifiuti: in questo caso ne hanno fatte tre e tutte sono inutilizzabili. A cosa servono quindi in questo processo?”. Lunedì 24 ottobre dovrebbe tenersi l’ultima udienza del processo contro gli ex-amministratori della Società, salvo colpi di scena. Poi il dibattimento si chiuderà e inizierà l’attesa della sentenza. Nel frattempo i campioni di suolo prelevati dai piazzali e dai capannoni della ex Selca sono stati portati in laboratorio per essere analizzati nel quadro del piano di caratterizzazione avviato dalla curatela fallimentare.

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