Condannati all’ergastolo Manuele Ferrari, 37 anni di Ghisalba, e Gianluca Forlanelli, 30 anni di Mornico al Serio per il duplice omicidio dei pusher marocchini Nabil El Karfi, 25 anni, e Abdenassar El Moursali, 23, uccisi con 5 colpi calibro 9×21 esplosi da una semiautomatica Browing al parco Tanganì di Bariano il 20 luglio 2017.
I due magrebini erano stati derubati di un marsupio con dentro 2mila euro in contanti, 100 grammi di eroina, 10 di cocaina, e tre cellulari, poi ritrovati abbandonati lungo le rive del Serio; quindi erano stati uccisi dai due rapinatori. Il gup Massimiliano Magliacani li ha condannati all’ergastolo in abbreviato per l’omicidio dei due spacciatori e per la rapina dei soldi e della droga, assolvendoli dal reato di detenzione e porto illegale d’arma da fuoco, la pistola usata da Ferrari ma di proprietà del padre e denunciata regolarmente. Nessuna concessione di attenuanti generiche, ha deciso il giudice, nonostante la richiesta delle generiche prevalenti da parte. I legali hanno dichiarato che i loro assistito hanno ammessa la piena responsabilità; lo stesso pm ha sottolineato il comportamento collaborativo e ampiamente confessorio dei due imputati emerso già nel corso delle indagini. Un’autoaccusa sostanziale che nella versione degli avvocati difensori avrebbe contribuito a mettere gli inquirenti sulla strada giusta, facendo uscire dalla scena del delitto il marocchino Mohamed Boussif, detto Salas, 23 anni, e il coetaneo connazionale Lhoussane Ben Amer, detto Zaccaria, abituali rifornitori di Forlanelli, inizialmente ritenuti i mandanti dell’esecuzione al Tanganì in un presunto regolamento di conti tra bande rivali. Nessun commento dagli avvocati difensori Flavio Masi, Francesco Gaspardini e Andrea Gaddari che attendono le motivazioni (entro 15 giorni) «prima di fare sicuro appello».