Lo testimoniano, nero su bianco, anche i dati. È confermata la tendenza, da anni denunciata dalla CGIL, di un progressivo spostamento dell’offerta sanitaria a vantaggio del privato, come rilevato dalle cifre elaborate e presentate ieri alla stampa dalla FP-CGIL di Bergamo. I numeri si riferiscono alle degenze nelle corsie degli ospedali pubblici e delle cliniche private della provincia, cioè nelle tre ASST del nostro territorio, la ASST di Bergamo, la Bergamo Est e la Bergamo Ovest, ma anche nelle otto strutture private che offrono servizi di ricovero.
Dai dati – che riproponiamo qui in allegato e che si riferiscono al periodo 2013-2021 (gli ultimi disponibili) – si osserva che i ricoveri ordinari (superiori alla durata di un giorno) calano complessivamente nelle strutture pubbliche del 3,42%, percentuale che si riversa, identica, nel privato accreditato (che appunto registra un +3,42%). Il trend è ancora più evidente per le degenze in day hospital: dal 2013 al 2021 il 16,87% dei DH totali passa dal pubblico al privato accreditato.
Sul quadro delineato, sulle tendenze in atto e sulle risorse necessarie a rimettere la sanità pubblica al centro, anche con il Pnrr, interviene oggi Marco Toscano, segretario generale della CGIL di Bergamo.
“I dati che la FP-CGIL ha presentato ieri in conferenza stampa ci ricordano l’importanza di garantire risorse per sostenere e potenziare la sanità pubblica. Nella provincia di Bergamo, ancor più che in altre province lombarde, siamo alle prese con la carenza di medici di medicina generale, le difficoltà della continuità assistenziale e le lunghe liste di attesa. I dati presentati ieri mostrano come ci sia stato un ‘travaso’ di casi dal sistema sanitario pubblico a quello privato. Lo stiamo dicendo ormai da tempo e non ci stancheremo di ribadirlo: bisogna cambiare rotta e rimettere al centro la sanità pubblica. Per questo guardiamo con preoccupazione all’annunciata revisione del Pnrr che sembra portare con sé un definanziamento di circa 16 miliardi di euro”.
“Stando ai dati sul Pnrr pubblicati da Regione Lombardia, la missione 6 del programma, quella dedicata alla Salute, prevede per la provincia di Bergamo un finanziamento di 83.592.645 euro per 77 interventi previsti. Parliamo di Case della Comunità, Centrali operative territoriali, Ospedali della Comunità, e ammodernamento per parco tecnologico e digitale ospedaliero. Di queste risorse non dovrà andare perso un euro. Sappiamo inoltre che lo stesso ministro della Salute ha sottolineato la necessità di finanziamenti per 4 miliardi destinati al personale medico e infermieristico. Tuttavia apprendiamo dai giornali che di questi solo la metà potrà essere stanziata. Ancora una volta mancano risorse per il SSN. Ricordiamo che depotenziarlo significa colpire le persone più fragili, aumentare le diseguaglianze sociali e non dare il dovuto riconoscimento alle professionalità che nella sanità pubblica lavorano”.