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200 ascoltatori saranno accompagnati nelle diverse fasi del sonno dalla musica di 8 artisti di diversa estrazione che spazieranno dalla lirica all’elettronica, tutti protagonisti del primo sleep concert in un teatro lirico d’Europa. E’ la Donizetti Night, un concerto per pubblico dormiente allestito nella platea senza poltrone del Teatro Donizetti di Bergamo il 17 giugno, con ispirazione e suggestione da “Il campanello di notte”, farsa donizettiana del 1836.

Con questa performance senza dubbio inusuale e aperta verso le forme più attuali della musica contemporanea, la Fondazione Donizetti e Invisible°Show salutano il Teatro Donizetti prima della chiusura per lavori di restauro. La notte del Campanello costituisce il primo caso di pernottamento del pubblico in un teatro storico italiano e soprattutto il primo progetto di sleep concert in un teatro lirico o sala da concerto europeo, anticipando di un mese un evento analogo nella sala grande della celebre Concertgebouw di Amsterdam, che avrà per unico interprete il compositore Max Richter.

Il pubblico di ascoltatori-dormienti, coricati nella platea dove nei secoli è risuonata la musica dei grandi compositori da Mozart a Donizetti, Bellini e Verdi, verrà accompagnato nelle diverse fasi del sonno dalle sonorizzazioni appositamente preparate per La notte del campanello da 8 musicisti invitati espressamente per questa occasione: il percussionista Lino Capra Vaccina, figura mitica del minimalismo italiano (membro degli Aktuala e co-autore di Battiato); il compositore Sandro Mussida dialogherà musicalmente con la cantante lirica italo-australiana Olivia Salvadori ed il duo Quasi una fantasia, formato dal compositore belga Pierre-Jean Vranken e dalla cantante austriaca Christina Van Peteghem. La chitarrista Alessandra Novaga e la violoncellista svedese Helena Espvall toccheranno le corde delle diverse fasi del sonno. Le sonorità underground del Nord America, con la producer elettronica di origini sud-asiatiche Beast Nest, il musicista industrial di origini russe Sergey Yashenko e la turntablist peruviana Maria Chavez, completeranno il paesaggio sonoro curato da Invisible°Show che presenta molti artisti al debutto concertistico in Italia. Il risveglio sarà invece sonorizzato con una selezione musicale curata da Andrea “Onga” Ongarato, fondatore dell’etichetta di musica sperimentale Boring Machines. 

Gli artisti si disporranno circolarmente lungo il perimetro della platea per ricercare in una occasione così inusuale la massima condivisione tra musicisti e ascoltatori, tra musica e sonno. Anche sotto l’aspetto tecnico si andrà a ribaltare la normale dinamica monodirezionale del suono in teatro. Si costruirà infatti una filodiffusione circolare, un suono in surround che avvolgerà il sonno pubblico.

Lo sleep concert è una sonorizzazione live di un ciclo di sonno di un pubblico dormiente. Questa forma concertistica si basa sulla dissoluzione della veglia come requisito per l’ascolto, sviluppatosi nel corso della modernità. Con spirito contrario lo sleep concert si rivolge all’assonnato, al dormiente e al sognatore, recuperando il rapporto ancestrale tra sonno e musica. La musica dialoga con l’ascoltatore dormiente, suggestionandolo e “attraversando” le diverse fasi del sonno interagendo con le onde celebrali e creando episodi onirici, soprattutto nei momenti di dormiveglia durante i quali i sensi e l’immaginazione sono più ricettivi. La musica e il sonno, pratiche antiche quanto l’uomo, hanno un rapporto storicamente inestricabile. Con la modernità la musica notturna è andata sempre più allontanandosi dal sonno, visto come il momento del silenzio, negazione di qualsiasi suono. Negli anni ’80 la musica elettronica minimalista scopre di poter dialogare con un nuovo tipo di ascoltatore, il dormiente. Sulla scia dei riti di alcuni popoli primitivi e degli studi sui sogni lucidi, nasce lo sleep concert.

Il punto di partenza del progetto è la farsa del 1836 “Il campanello di notte” di Gaetano Donizetti, un inganno alla notte: il giovane Enrico vuole impedire che il matrimonio tra l’amata Serafina e l’anziano farmacista Don Annibale venga consumato. Il mattino successivo alle nozze infatti il vecchio partirà per un mese e il vero amore, forse, potrà trionfare. Sfruttando l’obbligo dei farmacisti a rispondere al campanello, Enrico si presenta durante la notte, domandando ogni volta con un’identità diversa, medicine per malanni inventati. Fino all’alba. Da questa idea di notte e musica si è sviluppata la creazione di questa inedita performance al Teatro Donizetti prima della sua chiusura.