Sempre più sui media si sente parlare di Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione, problema che, soprattutto, tocca i giovani. Dal 6 al 15 marzo cade la settimana nazionale del Fiocchetto Lilla, istituita in Italia nel 2018 con l’intento di diffondere la conoscenza dei disturbi del comportamento alimentare come l’anoressia, la bulimia, il binge eating disorder e promuovere la prevenzione e l’informazione.
“L’ASST Bergamo Ovest – introduce l’argomento Giovanni Palazzo, Direttore Generale – è stata lungimirante e già nel 1999 offrì alla popolazione un ambulatorio specialistico multidisciplinare per la cura e la prevenzione dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione – DNA. Dal 2012 l’Ambulatorio ha continuato ad occuparsi di DNA all’interno dell’ambulatorio divisionale di Psichiatria all’Ospedale di Treviglio, offrendo valutazioni, screening e terapie con un approccio multidisciplinare ed avvalendosi della collaborazione integrata di diverse figure appartenenti a vari Servizi che hanno una formazione tecnico professionale specifica quali: reparto di pediatria, Medici nutrizionisti, CPS/Ambulatori psichiatrici, SPDC, Servizi territoriali di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, Internisti, Psicologi, Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta. Dall’agosto 2022 il Servizio è stato implementato con un ambulatorio presso il Poliambulatorio di Brembate di Sopra per garantire una maggiore offerta ai territori di quell’area e la crescente domanda di cura”.
Soprattutto dopo la pandemia, a livello nazionale, si è riscontrato un aumento di circa il 30% dell’incidenza dei disturbi della nutrizione, con una tendenza in salita, dato sovrapponibile a quello del nostro osservatorio clinico.
In Italia sono circa tre milioni le persone affette da disturbi alimentari e della nutrizione. Si tratta della prima causa di morte tra i giovanissimi dopo gli incidenti stradali: il 70% dei malati, infatti, è in età adolescenziale. La fascia più colpita dall’anoressia, malattia più nota, continua ad essere quella tra i 14 ed i 16 anni; oggi abbiamo riscontrato un aumento dei casi precoci con un esordio clinico in entrambi i sessi già ai 10 e 11 anni. In questa fascia di età, infatti, il 50% delle bambine denuncia un’insoddisfazione per il proprio corpo.
Soffrire di un DNA, oltre alle conseguenze negative sul piano organico, comporta effetti importanti sul funzionamento della persona, con gravi penalizzazioni della qualità di vita, limitandone le capacità relazionali e lavorative.
“Negli ultimi tempi – spiega Maria Felicita Calvieri, Dirigente Medico Psichiatra Referente dell’Ambulatorio DCA – il nostro ambulatorio evidenzia un ampliamento dello spettro dei disturbi alimentari, con nuove patologie emergenti che si aggiungono alle più diffuse anoressia (rifiuto ostinato di nutrirsi) e bulimia (abbuffate seguite da senso di colpa e compensi), come la vigoressia (l’idea distorta di vedersi troppo magri e poco muscolosi), pregoressia (donne in gravidanza che si sottopongono a diete restrittive), drunkoressia (grave abuso di bevande alcoliche alternate a digiuno), ortoressia (ossessione maniacale per i cibi puri). Tra i molti altri dati che emergono dalla nostra osservazione si evidenzia che:
· tra i soggetti che chiedono supporto psicologico, solo il 9,3% ha una diagnosi pregressa
· il 28,1% soffre di episodi riconducibili ad un possibile binge eating
· circa l’82,5% sono donne e quasi la metà è tra i 25 ed i 32 anni”.
Lo sforzo, quindi, da parte di chi si occupa dei disturbi della nutrizione ed alimentazione è sempre più orientatato alla costruzione di una rete di prevenzione e sensibilizzazione che va dall’informazione alla diagnosi precoce e cura. Ed è per questo motivo che diventa importante entrare nelle reti istituzionali del territorio quali le scuole, per promuovere iniziative che vanno nella direzione di favorire la conoscenza della tematica dei DNA ed offrire ai ragazzi una possibilità di sviluppare un senso critico rispetto al “modeling sociale” a cui sono sottoposti quotidianamente.
“Per la settimana Nazionale del “Fiocchetto Lilla” prevista dal 6 al 15 marzo – prosegue Chiara Comi, Psicologa dell’équipe multidisciplinare dell’Ambulatorio DCA – abbiamo organizzato tre eventi: uno rivolto al territorio con uno stand informativo e di sensibilizzazione Sabato 15 marzo a Treviglio in Piazza Manara, sotto i portici del Comune e due interventi educazionali in collaborazione con l’Istituto Zenale e Butinone. Il primo, previsto Martedì 11 dalle 20.30 alle 21.30, ci vedrà impegnate in una call con i genitori degli studenti delle classi 3° dell’indirizzo Grafico e Turistico per aiutarli a riconoscere i segnali precoci di questi Disturbi, per essere tempestivi nella segnalazione ai servizi e favorire un aiuto ed intervento mirato ai propri figli/e. Per chiudere, Mercoledì e Giovedì, insieme alle Psicologhe Martina Truppo e Valentina Dolci, alla Dietista Martina Alloni e Sara Domenghini saremo chiamate, invece, a parlare direttamente agli studenti”.