Per la montagna è un bene, l’approvazione, giovedì 10 marzo, da parte del Consiglio dei Ministri del disegno di legge recante ‘Disposizioni per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane’. E ora siamo arrivati a un testo che certo può essere migliorato nelle fasi parlamentari.
Il Disegno di legge interviene, in modo particolare, attraverso lo sviluppo delle seguenti misure:
sanità di montagna (forme di incentivazione in favore dei medici e degli operatori sociosanitari che prestano la propria attività lavorativa nei Comuni montani);
scuole di montagna (agevolazioni e premialità per gli insegnanti che prestano il servizio scolastico nelle aree montane);
incentivi agli imprenditori agricoli e forestali (credito di imposta, agli imprenditori agricoli e forestali che esercitano la propria attività nei Comuni montani e che investono nelle pratiche benefiche per l’ambiente e il clima);
misure fiscali di favore per le imprese montane ‘giovani’ (credito d’imposta per le piccole e microimprese che intraprendono la propria attività nei Comuni montani destinatari di tale forma di agevolazione e in cui il titolare o almeno uno degli esercenti non abbia compiuto 36 anni di età);
misura ‘Io resto in montagna’ (detrazioni sul mutuo per chi, con meno di 41 anni, acquista una prima casa in un Comune montano con meno di 2.000 abitanti);
Le zone montane saranno oggetto di una specifica strategia dedicata alla montagna italiana, la cosiddetta SNAMI. Una strategia che garantirà la destinazione delle risorse del Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane (FOSMIT) stanziate dall’ultima legge di bilancio. Risorse che consistono in 100 milioni per il 2022 e 200 milioni a decorrere dal 2023.
Un passaggio fondamentale che mira a scongiurare lo spopolamento dei territori montani e a valorizzarne gli straordinari potenziali, di dare un aiuto effettivo ai servizi presenti nelle Terre Alte. Il che rappresenta infatti condizione fondamentale per la vita quotidiana di chi le abita