Diesel Euro 5, rinviato di un anno il blocco delle auto

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(Adnkronos) – Rinviato di un anno il blocco dei diesel euro 5. Il rinvio del blocco grazie a un emendamento al decreto legge sulle Infrastrutture. Dal 2026 sarà attivo soltanto nelle grandi città. “È una scelta di buonsenso” ha commentato il ministro dei Trasporti e vicepremier Matteo Salvini.  

“Dare un freno alle follie di Bruxelles sull’euro5 è e sarà sempre un obiettivo della Lega” ha commentato il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari, primo firmatario dell’emendamento. “In questa direzione va il nostro emendamento approvato al Dl Infrastrutture: salviamo dal blocco per la circolazione dei veicoli diesel Euro 5 il Piemonte e le Regioni della Pianura Padana. Se le regioni metteranno in campo misure alternative, come avevano proposto, il blocco potrà essere evitato completamente. Avranno più tempo per organizzarsi e trovare il modo di ridurre l’inquinamento senza vietare la circolazione di certi veicoli. Ma non solo: le restrizioni al traffico per ridurre l’inquinamento si applicheranno principalmente nelle città con più di 100.000 abitanti (non più 30.000) dove c’è un buon trasporto pubblico, nelle zone dove i limiti di inquinamento sono superati. Pragmatismo e realismo contro le derive ideologiche di una certa Europa”.  

Il rinvio di un anno allo stop delle auto diesel Euro 5 salva 1,3 milioni di vetture che, dal prossimo ottobre, sarebbero state ‘fuorilegge’ e non avrebbero potuto circolare all’interno dei grandi Comuni dalle 8.30 alle 18.30. Lo afferma il Codacons, commentando l’emendamento al dl Infrastrutture. Tuttavia, aggiunge il Codacons, in tema di qualità dell’aria, le Regioni devono attivarsi con urgenza per adottare misure strutturali in grado di garantire la salute degli abitanti e l’ambiente. “Lo stop alle auto diesel Euro 5, in assenza di provvedimenti compensativi, avrebbe comportato dal prossimo ottobre conseguenze pesanti per i cittadini residenti al nord Italia, limitandone la libertà di circolazione e costringendoli all’acquisto di una nuova autovettura – spiega il Codacons –. Tutto ciò in assenza di una seria politica di incentivi statali volta a rinnovare il parco auto italiano, che è il più anziano d’Europa, e sostenere le famiglie nell’acquisto di auto green. Effetti negativi anche sul mercato dell’automotive, con un incremento dei prezzi di listino del nuovo e dell’usato come conseguenza dello stop ai motori Euro 5”. “Ora però le Regioni non hanno più scusanti, e possono beneficiare di un ulteriore anno di tempo per adottare misure strutturali sul fronte dello smog e realmente efficaci per garantire la qualità dell’aria e la salute dei cittadini”, conclude il Codacons. 

 

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