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Denaro sottratto a persone fragili: sequestrati beni per 2 milioni, scatta l’arresto

La Guardia di Finanza di Desenzano del Garda ha arrestato un professionista, già destinatario a gennaio 2025 di un sequestro d’urgenza per oltre 2 milioni di euro, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Brescia. L’uomo è gravemente indiziato di peculato, rifiuto di atti d’ufficio, falso in atto pubblico e autoriciclaggio, reati che avrebbe commesso nell’ambito della sua attività come amministratore di sostegno e curatore fallimentare.
Le indagini e il sequestro di beni

La Procura della Repubblica di Brescia aveva già disposto il sequestro preventivo delle somme sottratte, ritenendo che il professionista avesse gestito in modo irregolare numerose amministrazioni di sostegno e curatele fallimentari.

Le Fiamme Gialle, attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, oltre a pedinamenti, hanno raccolto ulteriori prove a sostegno delle accuse. Le indagini hanno rivelato che, tra il 2015 e il 2024, l’uomo si sarebbe appropriato indebitamente di ingenti somme di denaro, appartenenti sia a persone sotto la sua amministrazione che a società fallite.

Uno degli elementi chiave dell’inchiesta riguarda i tentativi del professionista di occultare le prove, tra cui l’iscrizione di un’imbarcazione di lusso nel registro nautico polacco e il successivo ormeggio della barca in Croazia, nel tentativo di sottrarla a eventuali sequestri.
Presunzione di innocenza

L’arresto è stato disposto sulla base degli elementi raccolti finora dagli inquirenti. Tuttavia, l’indagato resta presunto innocente fino a eventuale condanna definitiva, come previsto dalla normativa vigente.

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