Dazi, Trump: “Tariffe al 50% a Ue da giugno”

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(Adnkronos) –
Donald Trump minaccia l'Ue prospettando l'introduzione di dazi al 50% a partire dal primo giugno e invia un messaggio sibillino alla Apple, chiamata a produrre iPhone negli Usa. "E' molto difficile trattare con l'Unione europea, che è stata formata con l'intento primario di approfittarsi degli Stati Uniti sul commercio", scrive il presidente degli Stati Uniti nel post su Truth in cui afferma che "le nostre conversazioni con loro non stanno portando da nessuna parte".  "Quindi io raccomando di andare direttamente a dazi del 50% a partire dal primo giugno 2025", annuncia quindi il presidente americano, che sembra fare marcia indietro rispetto alla pausa di 90 giorni dell'applicazione dei dazi per favorire i negoziati, annunciata il 9 aprile scorso e destinata a scadere solo a luglio.  Nel post Trump si scaglia contro "le potenti barriere commerciali" della Ue, "le loro imposte Iva, le penalizzazioni ridicole per le corporation, le barriere commerciali non monetarie, le manipolazioni monetarie, le cause ingiuste e ingiustificate contro società americane". Infine, afferma che "non ci sono tariffe se un prodotto è costruito o realizzato negli Usa". Per quanto riguarda la Apple, "da tempo ho informato Tim Cook di Apple che mi aspetto che gli iPhone che vengono venduti negli Usa siano prodotti e costruiti negli Stati Uniti e non in India o in qualsiasi altro Paese", scrive Trump aggiungendo che "altrimenti, una tariffa di almeno il 25% " deve essere pagata da Apple agli Usa.  Oggi nel tardo pomeriggio intanto il commissario europeo al Commercio Maros Sefcovic, a quanto si apprende, avrà un colloquio telefonico con il rappresentante degli Usa al Commercio Jamieson Greer, nell'ambito dei contatti volti ad evitare l'imposizione di ulteriori dazi da parte di Washington sulle merci importate dall'Ue. Le parole di Trump cambiano però il quadro. La Commissione sta ancora cercando di capire esattamente quale sia l'obiettivo degli americani nei negoziati. La chiamata tra Sefcovic e Greer, precisa un portavoce della Commissione, era già stata pianificata prima dell'annuncio del presidente Usa. Eventuali reazioni o commenti da parte Ue sono rimandati a dopo il colloquio. L'annuncio del presidente Usa affonda subito le Borse europee. Milano è la peggiore, con un calo del 3,07% che la fa scivolare sotto alla soglia dei 40mila punti (39.020). Non vanno troppo meglio le consorelle, con Parigi che lascia sul parterre il 2,73% e Francoforte che cede il 2,54%. Unica a resistere è Londra, che limita le perdite a quota -1,20%. Apertura in territorio negativo invece per la Borsa di Wall Street. L'indice Dow Jones avvia gli scambi con una flessione dell'1,10% scivolando a 41.399 punti; il Nasdaq, l'indice dei titoli tecnologici, appare più pesante e cede l'1,67% segnando 18.609 punti. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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