La scelta dell’Amministrazione di Darfo Boario Terme di togliere la parola “Terme” dal nuovo logo turistico presentato la scorsa settimana ha scatenato le polemiche delle opposizioni. La “destination rebranding”, così è stata definita, fa parte delle operazioni del Piano di Sviluppo Turistico della Città. I consiglieri di opposizione in Consiglio Comunale Gianpaolo Rossi, Francesca Benedetti Fabio Bianchi, Irene Abondio, Andrea Bianchi e Daniela Ghirardelli si sono uniti dinnanzi a questa decisione ribadendo la contrarietà a quanto deciso dall’Amministrazione. “Siamo rimasti attoniti nell’apprendere che il logo scelto per identificare la nostra città sia stato privato della parola Terme – si legge nel comunicato -. Cancellano secoli di storia per promuovere una visione di turismo non ben definita”.
Le opposizioni lamentano il fatto di non essere state in alcun modo coinvolte in questa decisione che, data la sua portata, ritengono si sarebbe dovuta quantomeno affrontare nelle commissioni. “La scelta di togliere la parola “Terme” dal brand che dovrebbe rilanciare la nostra Città è in controtendenza con le scelte – continua il comunicato – che la Giunta Mondini aveva deciso di portare avanti durante la sua campagna elettorale”. In merito a questa decisione, nel corso della presentazione del Piano di Sviluppo Turistico si è espresso Alberto Ficarra, presidente del consorzio DMO. “Utilizzare solo “Boario” non significa voler escludere l’altra parte della Città, ma solamente creare un brand di identificazione il più semplice possibile”. Nei giorni scorsi Gianpaolo Rossi ha depositato un’interrogazione al Sindaco, sottoscritta da tutta l’opposizione, per chiedere maggiori chiarimenti.