Nel processo d’appello bis a don Angelo Blanchetti, l’ex parroco di Corna di Darfo ha visto l’assoluzione da uno dei cinque capi di imputazione contestati e lo sconto di quattro mesi della condanna. L’uomo era stato accusato nel 2016 di aver commesso atti sessuali con un 14enne che stava affrontando il percorso per battezzarsi e per questo era stato condannato a quattro anni e 8 mesi di reclusione. Nel ricorso, l’avvocato del sacerdote aveva sottoposto più di un motivo e aveva evidenziato che non erano state indagate le capacità di intendere e volere della giovane vittima, che la perizia genetica sulla coperta dove si sarebbero consumati gli abusi aveva dato risultati contrastanti con la versione offerta dal minore e che quella informatica dava conto di attività di due computer incompatibili con le presunte violenze. Per il perito della Corte il 14enne era ed è capace, mentre per il consulente della difesa i test fatti al ragazzo non consentono di stabilire se fosse capace di intendere e volere anche 4 anni fa. Gli argomenti della difesa non hanno superato tuttavia il vaglio della Corte d’appello: il racconto del minorenne, unito al fatto che nella cassaforte del parroco siano state trovate la coperta descritta dal ragazzo, i lubrificanti e i preservativi, hanno puntellato l’accusa. Adesso si attende il prossimo processo in Cassazione. L’ex parroco di Corna di Darfo ha vista confermata la condanna ai domiciliari, condizione in cui si trova da 3 anni e mezzo.