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Dal 28 aprile al 7 giugno un calendario fitto di appuntamenti sul film di Ermanno Olmi

Dal 28 aprile al 7 giugno un calendario fitto di appuntamenti sul film di Ermanno Olmi

L’Albero degli zoccoli torna a rivivere al Museo del Falegname Tino Sana grazie alla mostra “Nel segno dell’Albero degli zoccoli. Luoghi, retroscena e aneddoti del capolavoro di Ermanno Olmi” che aprirà le porte al pubblico da domenica 28 aprile fino a martedì 7 giugno. L’iniziativa nasce dal forte desiderio – del Museo, del Centro Studi Martinengo, della Pro Loco di Almenno e dell’Associazione Pianura da Scoprire – di far conoscere la cultura rurale rappresentata all’interno della pellicola del 1978 vincitrice della Palma d’oro al 31° Festival di Cannes.
“Ho voluto fortemente ospitare questa mostra perché credo che racchiuda l’arte, la cultura e la storia del nostro territorio. L’albero degli zoccoli non è solo un film capolavoro di Ermanno Olmi, ma rappresenta fedelmente, anche nei suoi protagonisti, la realtà che molti di noi hanno vissuto. – afferma Aurora Sana, responsabile del Museo del Falegname Tino Sana – Il legno, l’albero e il mondo contadino sono protagonisti creando un legame profondo con il nostro Museo. Per questo, oltre alla mostra, sono in programma diversi momenti di incontro e intrattenimento per conoscere o ricordare la storia del nostro territorio in modo diverso”.
Oltre alla mostra che si compone di una serie di pannelli fotografici e descrittivi che a partire dai luoghi dove è stato girato il film consentirà di approfondire i dettagli sui personaggi e le storie, un modello in scala della cascina darà la possibilità di conoscere i componenti delle quattro famiglie che la abitavano, unito ad un settore della mostra dedicato a chi ha lavorato dietro le quinte per rendere possibile il film. Non mancherà un allestimento dedicato al taglio dell’albero, alla lavorazione del legno e alla produzione degli zoccoli da cui il film prende il titolo.
“Il titolo scelto è più che mai appropriato sia per il retaggio lasciato dal film che per il gesto da parte del protagonista di tagliare l’Albero, segnandolo, e successivamente lavorandolo per costruire gli zoccoli per il figlio scolaro in un contesto come quello del Museo del Falegname Tino Sana che ha proprio nel legno il suo elemento portante” – afferma Maurizio Plebani, Associazione Pianura da Scoprire.
Ma il calendario di appuntamenti offrirà anche altre occasioni per scoprire aneddoti e retroscena ignoti. Si parte sabato 27 aprile alle ore 16:00 con l’inaugurazione alla presenza del cantautore bergamasco ed esperto di tematiche storiche e rurali del nostro territorio Luciano Ravasio che proporrà un arrangiamento musicale di alcuni canti popolari del film. Per poi continuare domenica 28 aprile alle 15:30 con la visita guidata alla mostra; sabato 4 maggio alle 20:30 sarà il turno della conferenza-spettacolo “Scasera” con Maurizio Plebani e Alberto Di Monaco (ingresso gratuito); il pomeriggio di domenica 5 maggio sarà dedicato ai più piccoli con la visita alla mostra e il laboratorio “L’albero che parla di me” (laboratorio su prenotazione entro il 2 maggio al costo 4€); sabato 11 maggio alle 21:00 sarà proiettato il docufilm “Albero nostro” di Federica Ravera; sabato 18 maggio alle 16:00 si potrà visitare la mostra con la guida; mentre domenica 19 alle 16:30 la compagnia Piccoli Passi e Davide con i cesti dell’orso rappresenteranno “Te se regordet?”; sabato 25 maggio alle 20:30 la conferenza “Le origini dell’albero degli zoccoli” approfondirà i dettagli del film (ingresso gratuito) e si chiude domenica 2 giugno con l’ultima visita guidata alla mostra alle ore 15:30.
Oltre agli eventi in programma, sarà possibile visitare la mostra al Museo del Falegname Tino Sana dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 12:00, il sabato dalle 15:00 alle 18:00 e la domenica dalle 9:30 alle 12:00 e dalle 15_00 alle 18:00. Apertura straordinaria mercoledì 1° maggio e domenica 2 giugno dalle 15:00 alle 18:00. Per l’occasione il Museo prevede un biglietto di ingresso ridotto a 4€ comprensivo di visita alla mostra e al museo.

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