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Compie un anno, l’11 aprile, il nostro quotidiano on line. Non è ancora tempo per fare bilanci, ma una riga va tracciata.

E lo vogliamo fare, come spesso abbiamo fatto, raccontando al lettore anche alcuni particolari convinti come sempre che a condividere il ruolo di Editore ci sono i nostri lettori e i nostri inserzionisti pubblicitari senza i quali avrebbe meno ragione di esistere un’iniziativa come la nostra.
Un anno fa, quindi, sollecitati da alcuni collaboratori, nel pieno di una crisi economica che dura da troppo tempo, decidemmo che fosse giunto il momento di fare un passo verso “la rete”, non un’inversione di rotta rispetto al cartaceo, ma il completamento dei servizi offerti dalle tre redazioni che producono i mensili del nostro gruppo.
Dal Resegone all’Adamello le nostre montagne, i loro problemi, le tante risorse che qui vi abitano, da quel momento potevano essere raccontate – giorno dopo giorno – ad un potenziale bacino di oltre trecentomila utenti, sempre con la formula della gratuità e con l’obiettivo di far emergere la cronaca bianca, quella parte di cronaca spesso relegata ai margini perché non fa vendere. Ma, a noi, è quella che interessa di più, perché fa crescere una comunità.
Il territorio è stato diviso in 7 zone ( Valcamonica, lago d’Iseo, Valle Cavallina, Valle Seriana e di Scalve, Valle Brembana e Valle Imagna, Franciacorta e Notizie, ovvero una extra zona) ognuna con una redazione autonoma e ci siamo affidati ai numeri che hanno subito cominciato a crescere: una media giornaliera che partita con poche centinaia di ingressi si è portata prima a 1000, poi 2000 e poi più su fino a raggiungere la media giornaliera che attualmente si aggira sui diecimila ingressi, con notizie che hanno superato le settantamila visualizzazioni.
Ci siamo divertiti nel vedere conteggiata la presenza di centinaia di persone che contemporaneamente leggevano le notizie che sfornavamo con l’impeto giovanile di chi preferisce la quantità alla qualità e mentre guardavamo questo sconosciuto strumento che contabilizzava gli ingressi, ma dava anche indicazione da dove provenivano, ci siamo resi conto che alcune migliaia di utenti erano sparsi per la penisola o nel mondo e avevano trovato il contatto con la loro terra e le loro vallate attraverso il nostro quotidiano on line.
Ecco che, commentando questi dati, ci è venuta l’idea di dare qualcosa di più, offrendo quello che un camuno o un brembano all’estero cerca: il contatto quasi fisico col suo territorio. Da qui l’idea di pubblicare i giornalini delle parrocchie per fornire ancorpiù quelle notizie che fanno comunità.
Abbiamo incontrato anche tanti “muri di gomma”contro i quali rimbalzavano le nostre proposte di collaborazione perché l’offerta di partecipare ad un giornale aperto mal si conciliava con l’indole della pigrizia se non con l’arroganza di chi è convinto del potere mediatico del proprio orticello
Dire che, oggi, abbiamo raggiunto la piena maturità è presto; di sicuro abbiamo le idee chiare per dove stiamo andando. Sicuramente la carta stampata rimane il principale mezzo di comunicazione perché permette l’approfondimento e la riflessione, ma “la rete” offre la possibilità di utilizzare tutta quella parte di cronaca che col mensile non utilizzavamo..
Se il bilancio del primo anno è positivo, ora l’obiettivo è quello di diventare sempre di più il punto di riferimento per chi cerca notizie che hanno il profumo di montagna e attrarre gli abituali frequentatori dei social difficili da raggiungere per gli inserzionisti pubblicitari. In questi ultimi mesi cresce il traffico sugli smartphone, così come l’attenzione da parte dei giovani. La nostra strategia editoriale si basa, quindi, sempre di più sull’analisi dei dati. Oggi la competizione è molto forte per assicurarsi l’audience, è diventato molto rilevante catturare l’attenzione; l’approccio che più si sta diffondendo è di basarsi non più su una redazione che possa immaginare cosa interessa ai lettori, ma servirsi dell’analisi dei dati dei trend della rete per capire quali sono i reali interessi di chi naviga o frequenta i social.
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