All’età di sei mesi, nel 1974, gli diagnosticarono la Tetralogia di Fallot e da Bari venne a Bergamo per essere operato dal professor Lucio Parenzan. Da allora Giuseppe Fallacara, uno dei «bimbi blu» salvati da Parenzan, custodisce sensazioni e valori profondi perché – spiega lo stesso Giuseppe Fallacara “l’uomo che aveva toccato con mano il mio cuore ha impresso in esso una direzione fondata sulle sue stesse parole “cammina, corri” e “il successo nella vita”.
Una responsabilità a cui ha dato corpo diventando professore ordinario a 46 anni, il più giovane d’Italia nel settore scientifico ICAR 14 Composizione Architettonica e Urbana, e creando una “scuola” di architettura, nel Politecnico di Bari, dedita allo studio dell’architettura in pietra.
Un “successo” dedicato al prof. Parenzan, che gli ha regalato l’opportunità di vivere ma anche a tutti coloro che ne hanno colto il valore e il testimone. Oggi la sua testimonianza è rappresentata simbolicamente in un’opera, da lui stesso progettata e scolpita con sistemi robotici all’avanguardia dall’azienda Mastropasqua Marmi di Venosa, consegnata nel foyer dell’auditorium Parenzan a Francesco Locati, direttore generale dell’Asst Papa Giovanni XXIIX, a Stefano Paleari e a Paolo Ferrazzi, rispettivamente presidente e direttore scientifico dell’lnternational Heart School, che ogni anno forma dieci medici che arrivano a Bergamo dal mondo.
La scultura riproduce il “cuore di diamante” scelto come logo dell’evento “What’s new? Cento anni dalla nascita di Lucio Parenzan”, svoltosi lo scorso 26 ottobre nell’auditorium a lui dedicato dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII, a cui era intervenuto anche Giuseppe Fallacara raccontando la sua storia. Questo cuore così speciale realizzato in scala reale, in marmo bianco Statuario di Carrara e base in marmo Rosso Levanto, da oggi è esposto nel foyer dell’auditorium, accanto alle illustrazioni disegnate da Giulia Neri e utilizzate all’interno del video «Il monumento a Lucio Parenzan», interpretato da Maurizio Donadoni, ideato da Gigi Barcella e Daria Donadoni e prodotto da Moma Comunicazione in occasione dell’evento dello scorso autunno. Ognuna di queste illustrazioni racconta un momento importante della vita straordinaria del prof. Parenzan che, con più di 15 mila interventi effettuati al cuore tra cui 350 trapianti, rese Bergamo negli anni ‘80 la capitale mondiale per lo studio delle patologie cardiache nei bambini. Nel foyer sono anche esposti gli strumenti di lavoro e altri cimeli del prof. Parenzan donati al Papa Giovanni XXIII dalla sua famiglia. Un modo per dire che Lucio Parenzan è nel cuore di tutti e che ancora oggi, il nome di Parenzan non conosce confini.
Alla consegna dell’opera, insieme alla Direzione strategica dell’ospedale direttore sanitario Mauro Moreno, amministrativo Gianluca Vecchi e sociosanitario Simonetta Cesa, hanno partecipato il dottorando del Politecnico di Bari Francesco Ciriello, Michele Senni, direttore del Dipartimento Cardiovascolare, Francesca Raimondi, direttore della Cardiologia Pediatrica e Luca Lorini, direttore Dipartimento di Emergenza Urgenza e Area critica.