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Cosa sapere sullo scheletro ritrovato a Breno

Il ritrovamento in Piazza Mercato a Breno di uno scheletro presumibilmente risalente all’età del Ferro ha senz’altro smosso, oltre che la terra, anche la curiosità e l’interesse di molti.

“A trent’anni di distanza dai primi scavi ai piedi della collina emergono importanti novità. Dai lavori per il parcheggio interrato in piazza Ronchi riaffiorano altri frammenti della storia più antica di Breno. “comunica Serena Solano, funzionario archeologico della soprintendenza Belle Arti e Paesaggio “Lungo il limite sud ovest della piazza un edificio in pietra, di cui purtroppo rimangono solamente alcuni tratti di muratura, testimonia l’insediamento nel periodo Basso Medievale e a questo periodo risale anche, con probabilità, la sepoltura di un adulto, ritrovato poco distante, di cui per ora si può raccontare poco. Sepolto in nuda terra, lo scheletro non aveva corredo ed era orientato nord-ovest e sud-est.” Un curioso ritrovamento: ad oggi dagli scavi non sono emerse altre sepolture, parrebbe quindi che l’inumazione sia un caso isolato e a sé stante.

Alcune indagini erano già state effettuate la scorsa primavera, come stabilito dalla normativa di tutela su beni culturali e in concomitanza con la costruzione del Parcheggio, disposto dall’Amministrazione Comunale. Per problemi di logistica lo scavo archeologico era stato avviato con l’apertura del cantiere, in quanto i resti emergono a circa 2 metri di profondità da terra. Le ricerche per far chiarezza sul misterioso ritrovamento sono dirette dalla Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Bergamo e Brescia e portate in essere sul campo da archeologi specializzati.

I primi scavi sulla collina del Castello, tra il 1980 e il 1985, erano stati condotti dal prof. Francesco Fedele dell’Università di Napoli e rappresentano ad oggi una fondamentale traccia nella storia archeologica camuna. Gli scavi originari avevano portato alla luce reperti che testimoniano la frequentazione dal Neolitico ai giorni nostri. La presenza di un corso d’acqua alla base del Castello di Breno aveva favorito una forte attività umana nella zona: il ritrovamento di sponde costruite con pietre locali risalenti al I Millennio a.C. attesta la presenza del tratto di fiume che nasceva dal Castello e si muoveva verso nord. Frammenti di ceramica e buche per la sistemazione dei pali in legno, necessari per sostenere case e altre strutture sono stati invece rinvenuti in passato negli strati più profondi e sono risalenti all’età del Bronzo, resti di un insediamento del II millennio a.C.

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