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Che cosa bisogna fare per entrare nel Cnsas – Soccorso alpino e speleologico? Come procede poi il percorso per acquisire le diverse specializzazioni tecniche? È una domanda che spesso i giovani rivolgono al CNSAS. Domenica scorsa al Passo dello Stelvio si sono svolte le selezioni V1 per il 2018. I partecipanti erano quaranta: sedici della VII Delegazione Valtellina – Valchiavenna, dodici della XIX Lariana, nove della V Bresciana e tre della VI Orobica; cinque di essi sono operatori sanitari tecnici (OTS). La valutazione è stata effettuata da otto istruttori tecnici del Cnsas, di cui quattro nazionali, alla presenza di Bugatti, Vitali e Spada del Consiglio regionale Cnsas lombardo. Le prove si sono tenute il 13 e il 14 ottobre al Passo dello Stelvio per la parte Invernale, il 27 e 28 ottobre a Lecco per la parte estiva e i colloqui.

Per diventare parte del Cnsas è necessario accedere al primo livello di formazione, quello di operatore di soccorso alpino o di tecnico di soccorso speleologico. L’ammissione è possibile per tutti i soci del Cai – Club Alpino Italiano, tra i 18 e i 45 anni. La domanda va presentata al capostazione della zona in cui si risiede, per la verifica dei requisiti, con il curriculum dell’attività alpinistica o speleologica degli ultimi due anni e un certificato medico. Quali sono le competenze di base richieste? Per diventare operatore di soccorso alpino, capacità di movimento su tutti i terreni di montagna, arrampicata su roccia da capocorda (4°UIAA) e su ghiaccio (60°), sci su tutti i tipi di neve. Per il soccorso speleologico, conoscenza della tecnica di arrampicata e di movimento in grotta, capacità di attrezzamento e di progressione su corda e in meandro. Il percorso è impegnativo, le selezioni rigorose ma poi l’appartenenza al Corpo diventa quasi sempre una scelta di vita.