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Oltre 200 dipendenti partecipano al percorso formativo per accrescere le competenze: ieri l’esercitazione al Pronto soccorso di Sondrio

Acquisire competenze tecnico professionali per affrontare un’emergenza pandemica causata dalla diffusione di un nuovo virus influenzale ad alta trasmissibilità: con questo obiettivo l’Asst Valtellina e Alto Lario ha organizzato un percorso formativo, rivolto ai propri dipendenti, coinvolgendo tutte le aree professionali, con lezioni frontali, dimostrazioni ed esercitazioni pratiche, presso i Presidi Ospedalieri di Sondrio e di Sondalo. L’esercitazione multiscenario denominata “Belfagor” è stata promossa per verificare le capacità di risposta coordinata, per testare la prontezza delle strutture sanitarie, in particolare dei Pronto soccorso. Alla conclusione, i partecipanti avranno appreso le nozioni necessarie per una corretta e rapida attivazione del PEIMAF, il Piano di Emergenza Interna per il Massiccio Afflusso dei feriti. Il corso prevede diverse sessioni e due esercitazioni nei Pronto Soccorso di Sondrio e di Sondalo, della durata di sei ore ciascuna, la prima delle quali si è svolta ieri. All’ingresso del Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero di Sondrio, ben visibile sulla pubblica via, è stato affisso un cartello che informava l’utenza dell’esercitazione in corso e, all’interno sono stati definiti percorsi separati per i pazienti. In mattinata, dopo un’introduzione in Aula magna, alla presenza del direttore sanitario Anna Maria Maestroni, gli oltre duecento partecipanti hanno raggiunto il Pronto soccorso per l’esercitazione pratica che, com’è prassi, allo scopo di mantenere i canoni dell’urgenza, non è stata annunciata. Per circa sei ore, medici e infermieri, coadiuvati da volontari della Croce Rossa, hanno simulato l’afflusso di pazienti affetti da possibile patologia pandemica per valutare la rapidità di attivazione del piano pandemico locale e la capacità di risposta del Pronto soccorso in termini di riorganizzazione in relazione a una maxi emergenza con i relativi percorsi di triage, approvvigionamento di dispositivi di protezione, vestizione e modalità di isolamento in linea con il Piano Nazionale e Regionale Pandemico Influenza e con il Piano Pandemico operativo locale dell’Asst. La dottoressa Alessandra Rossodivita, direttore della Struttura complessa Qualità e Risk management ed esperta in bioemergenze e medicina dei disastri, è il responsabile scientifico del corso. «L’esperienza del covid – spiega – ha guidato il razionale e la sfida al cambiamento proposta da questa esercitazione multiscenario, nata con l’obiettivo importante di apprendere dai punti di forza e dalle criticità riscontrate durante la recente pandemia, al fine di rimodulare la formazione interna, i percorsi organizzativi e la risposta sanitaria in caso di nuova possibile pandemia. L’esperienza è stata positiva perché ha permesso a tutto il personale sanitario coinvolto di lavorare assieme, di comprendere il percorso della gestione delle crisi, di apprendere, attraverso l’utilizzo di metodologie mutuate dal risk management e dalla medicina dei disastri, e infine di confrontarsi su tematiche importanti, quali i ruoli della catena di comando e controllo, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e le attività di bioemergenza nel Pronto soccorso. Ringraziamo la Croce Rossa di Sondrio che, mettendo a disposizione ambulanze e figuranti truccati ad hoc a simulare una malattia pandemica, ci ha consentito di realizzare un’esercitazione realistica». A essere direttamente coinvolti sono i Pronto soccorso di Sondrio, nella giornata di ieri, e di Sondalo, messi nelle condizioni di garantire il servizio agli utenti nella sua totalità durante le esercitazioni. «Si tratta di un’iniziativa fondamentale, la prima di questo genere promossa nei nostri Ospedali – sottolinea Raniero Spaterna, direttore dei Pronto soccorso aziendali – e di questo ringraziamo la Direzione strategica, in quanto non c’è niente di più utile che testare sul campo il sistema di risposta. Mettere alla prova la strategia, la catena di comando e controllo e le persone in eventi di questo tipo che, il covid lo insegna, possono accadere in qualsiasi momento, consente di prepararci nel migliore dei modi, di correggere e di affinare la strategia, i ruoli assegnati e le azioni. È stato un momento molto prezioso di condivisione che ha coinvolto figure professionali impegnate in tutti i Pronto soccorso aziendali, da Sondalo a Chiavenna: non una vetrina ma una prova sul campo, durante la quale sono state garantite tutte le attività del Pronto soccorso di Sondrio».