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CORDA MOLLE: PARTE MALE LA RIFORMA DELLE CONCESSIONARIE AUTOSTRADALI DI SALVINI

CORDA MOLLE: PARTE MALE LA RIFORMA DELLE CONCESSIONARIE AUTOSTRADALI DI SALVINI

Il nuovo gestore della ex Centro Padane ora Autovie Padane (gruppo Gavio) pur sapendo che la corda Molle fu voluta e pagata dagli Enti locali bresciani, cremonesi e piacentini prima della privatizzazione quando erano azionisti di maggioranza e detenevano quasi l’80% delle azioni fece inserire nella convenzione con il MIT del 2017 che il suo ammortamento sarebbe avvenuto con il pedaggio. Di ciò erano al corrente tutti i sindaci del territorio e le Provincie. Già dal 2012 con l’apertura del primo tratto all’uscita o in entrata del casello sud di Brescia i veicoli pagavano un supplemento al pedaggio di 30 cent. per l’utilizzo della corda molle. Il nuovo pedaggio scatterebbe a Giugno quando finiranno i lavori e sarà ultimata l’istallazione dei portali (ne sono previsti sette) di pedaggio con il metodo Free-flow. (vedi convenzione). Parte malissimo quindi la bozza di decreto del Ministro dei Trasporti Salvini che ha promesso la costituzione di una holding che riunisce tutte le 25 concessionarie italiane in “Autostrade dello Stato” con il compito di armonizzare e ridurre i pedaggi ignorando colpevolmente che fu il suo ministero a concordare nella convenzione con Autovie Padane un nuovo pedaggio autostradale. Impossibile che il ministro non ne sappia nulla. Non sono, come ha detto il Ministro Salvini telecamere conta veicoli quelle istallate sulla sulla Corda Molle ma portali per il pagamento del pedaggio. Costata la strabiliante cifra di di 240 milioni per realizzare i primi 20 chilometri, su 28 km) cioè 14,1 milioni al chilometro, quanto un km di TAV, ora si vorrebbe scaricare sugli utenti il suo enorme costo.

Dario Balotta

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