Cerca
Close this search box.

Convegno all’Aprica sulla biodiversità

La biodiversità, la sua conservazione e le azioni sviluppate sul territorio sono al centro del convegno “Habitat di Lombardia: capolavori di biodiversità”, promosso dal Parco delle Orobie Valtellinesi in collaborazione con Regione Lombardia ed Ersaf, in programma mercoledì 7 febbraio, con inizio alle ore 9, nella sala congressi di Aprica, in corso Roma 150. L’iniziativa si propone quale momento di incontro e confronto sugli interventi realizzati a favore della biodiversità alpina nei suoi molteplici aspetti: una visione complessiva a evidenziare la capacità progettuale degli enti gestori delle aree protette. Dall’ambiente dei pascoli al gipeto, dal gallo cedrone ai rettili fino alle piante rare per disegnare i contorni della straordinaria variabilità delle montagne valtellinesi e non solo.

“Un evento che ha visto l’immediata condivisione delle altre aree protette a noi vicine – sottolinea il presidente del Parco delle Orobie Valtellinesi Doriano Codega – segno evidente di un processo di coordinamento e di una logica di fare sistema ormai integrati nel modello di gestione. L’ambiente naturale, gli animali e le piante non riconoscono i nostri confini amministrativi, quindi le azioni di salvaguardia devono essere coordinate su larga scala”

Il programma della giornata prevede, in apertura, i saluti istituzionali con la presenza dell’assessore regionale al Territorio e ai Sistemi verdi Gianluca Comazzi. Seguiranno gli interventi di presentazione dei progetti promossi, con Ersaf, Parco delle Orobie Bergamasche, Riserva Naturale Valli S. Antonio e Parco delle Orobie Valtellinesi,  fino alle ore 12 quando verrà inaugurata la mostra. Si riprenderà nel pomeriggio, dalle ore 14.30, con altre cinque relazioni, a cura di Provincia di Sondrio, Parco Nazionale dello Stelvio, Parco Regionale dell’Adamello, Riserva Naturale Pian di Gembro e Museo Civico di Storia Naturale di Morbegno.

 

 

Condividi:

Ultimi Articoli

IL SAPORE DELLA TRADIZIONE LIVIGNASCA

Resilienti e determinati a reinventarsi e adattarsi, i livignaschi da sempre sfruttano, nel totale rispetto e con la massima cura, il proprio territorio, fonte inesauribile