Dalle circa 50 assemblee che si sono svolte nell’ultimo mese in 36 aziende del comparto del legno-industria della provincia di Bergamo è arrivato un giudizio netto e chiaro: ad esprimersi con il proprio voto sull’ipotesi di accordo per il rinnovo del Contratto nazionale di settore sono stati 830 lavoratori e il 99,52% di loro ha dato parere favorevole.
L’intesa era stata raggiunta il 20 giugno tra FENEAL-UIL, FILCA-CISL, FILLEA-CGIL e Federlegno Arredo. Ora a livello nazionale, dopo il referendum tra i lavoratori in tutta la penisola, è stata sciolta la riserva e dunque l’accordo entra in vigore. In Bergamasca interesserà circa 4.000 addetti, impiegati in alcune tra le realtà più importanti del comparto, come Minelli, FoppaPedretti, Scaglia Indeva, Arditi, Tino Sana e Novem.
Gli aumenti in busta paga da subito varieranno dai 102 ai 143 euro a seconda del livello di inquadramento. È previsto poi un riconoscimento una tantum di 600 euro da erogare con una prima tranche questo mese e una seconda a marzo 2024. Per la vigenza contrattuale l’inflazione verrà considerata come nel modello precedente, compresi i costi energetici. Il montante complessivo durante la vigenza supera, con le previsioni odierne di inflazione (6.5 % 2023 e 2.5% 2024), i 6.000 euro a parametro 100.
“Siamo contenti dell’alta partecipazione alle assemblee. Crediamo di avere soddisfatto le esigenze reali dei lavoratori che ci chiedevano di recuperare potere d’acquisto”, hanno dichiarato Giuseppe Mancin, Simone Alloni e Luciana Fratus, segretari generali di FENEAL-UIL, FILCA-CISL e FILLEA-CGIL di Bergamo. “Riteniamo che il modello del recupero delle retribuzioni sia stato difeso e confermato, un risultato importantissimo. C’è soddisfazione, e speriamo che quanto concordato possa essere di aiuto anche nei contatti che verranno rinnovati prossimamente”.