Nel 2023 i consumatori spenderanno per abitazione e bollette oltre 400 euro al mese in più rispetto al 2019 (arrivando a 1.300 euro al mese con un +45,5%), trovandosi così a dover tagliare il budget sulle altre voci e bruciando altri 6,5 miliardi di risparmi nel corso dell’anno.
È quanto emerge dall’analisi condotta da Confesercenti Nazionale sulla spesa, i redditi e il risparmio delle famiglie negli ultimi quattro anni. Dati non confortanti, come anche quelli sulla liquidità che confermano questa erosione, con un ammontare dei depositi bancari ridotto di 11 miliardi.
Antonio Terzi, presidente Confesercenti Bergamo: «Il quadro che ci consegna questa ricerca è estremamente preoccupante, anche in regioni come la nostra a tenore di vita più alto rispetto alla media nazionale. L’impatto dell’inflazione, in larga parte provocata dalle spese energetiche, e la contestuale stabilità dei salari comprimono in vincoli molto stringenti la spesa delle famiglie e di conseguenza il fatturato dei nostri esercizi. In questo contesto, ancora più accentuato dall’erosione dei risparmi, è fondamentale per i consumatori un’oculatezza negli acquisti che vada al di là delle percezioni o di tendenze di massa che si danno troppo spesso per scontate. Pertanto, la riscoperta del negozio di prossimità, che quasi sempre riesce ad ammortizzare meglio costi aziendali crescenti senza trasferirli sui prezzi, insieme ad acquisti mirati effettuati secondo le reali necessità diventano con ogni probabilità la ricetta per mitigare questo impatto».
L’indagine di Confesercenti, tutti i dati
Spesa media e inflazione. Complessivamente quest’anno le famiglie italiane spenderanno in media 2.846 euro al mese, 286 euro in più rispetto all’ultimo anno prima della pandemia (2.560 euro). Una crescita, però, non dovuta all’aumento dei consumi, ma interamente all’inflazione energetica: riportando la spesa mensile familiare in valori reali – cioè al netto dell’inflazione – questa resta infatti a 2.443 euro al mese, 50 in meno rispetto al 2019. Si spende dunque di più acquistando di meno.
Giù il risparmio. Un magro risultato, che oltretutto potrà essere ottenuto solo attraverso un ulteriore sacrificio da parte delle famiglie, che valutiamo dovranno bruciare altri 6,5 miliardi di risparmi nel corso del 2023 per sostenere i propri livelli di consumo. I dati sulla liquidità detenuta dalle famiglie presso il sistema bancario confermano d’altronde questa erosione, con un ammontare dei depositi che nella media del primo trimestre 2023 si è ridotto di 11 miliardi rispetto allo stesso periodo 2022.
Metà del bilancio in spese obbligate. A crescere, in questi quattro anni, sono state soprattutto le spese per l’abitazione e per le utenze, che più hanno risentito degli aumenti di energia e gas. Nel 2019 le famiglie spendevano per questa voce in media 896 euro al mese, il 35% del budget mensile; oggi l’esborso è arrivato a 1.304 euro, occupando quasi la metà (il 45,8%) del bilancio familiare.
…e gli altri consumi calano. La stangata degli energetici, inevitabilmente, ha tagliato lo spazio per gli altri consumi. Nel 2023 le famiglie spenderanno in media circa 210 euro in meno all’anno per l’abbigliamento, 384 euro in meno per i trasporti, -374 l’anno per spettacoli e cultura, e 321 euro l’anno in meno per servizi ricettivi e ristorazione. Le uniche voci di spesa a non restringersi sono quella per i prodotti alimentari e le bevande (+339 euro l’anno) e marginalmente quella relativa a mobili e altri servizi per la casa (+39 euro annui, circa 3 euro al mese).
Le differenze tra le regioni. Una distribuzione con forti scostamenti territoriali, con le spese per Abitazione inferiori al 40% del totale dei consumi in Basilicata, Calabria e Sicilia e superiori invece al 51% nel Lazio. In termini assoluti, la spesa per Abitazioni aumenterà solo nel corso del 2023 di circa 2mila euro a famiglie nel Trentino-Alto Adige e nel Lazio, di un ammontare compreso fra 1.700 e 1.900 euro in Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana, di oltre 1.600 euro in Valle d’Aosta, Liguria, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, per restare compresa nelle altre Regioni fra i 1.400 euro dell’Abruzzo e i 1.000 euro della Calabria.
Con riferimento alla spesa Alimentare, questa conserverebbe una particolare rilevanza nelle regioni meridionali, risultando pari o superiore al 20% in Molise, Puglia, Basilicata, Sicilia e collocandosi al di sopra del 25% in Calabria. Ciò a fronte di spese per Spettacoli e cultura e per Alberghi e ristoranti significativamente sotto la media nazionale.
Un’Italia a due velocità. Complessivamente, nelle province autonome di Trento e Bolzano si registra la spesa media familiare più alta, pari a 3.450 euro mensili. In generale, il centro nord domina la classifica: tra le 8 regioni con una spesa mensile media superiore a quella nazionale (2.846 euro) ci sono infatti anche Lombardia (3.388 euro), Lazio (3.225 euro), Valle d’Aosta (3.152 euro), Emilia-Romagna (3.104 euro), Toscana (3.064 euro), Friuli-Venezia Giulia (poco più di 3mila euro) e Veneto (2.983 euro). Tutte le regioni sonno sotto la media nazionale, con Sicilia (2.282 euro), Calabria (2.186 euro) e Puglia (2.118 euro al mese) a chiudere la classifica.
Spesa media mensile famiglie, val. nominali, confronto 2019-2023 per voci di spesa
2019 |
2023 |
Var. 23/19 |
|||
euro |
quota |
euro |
quota |
var.% |
|
Prod. alimentari e bevande analcoliche |
464 |
18,1 |
493 |
17,3 |
+6,1 |
Bevande alcoliche e tabacchi |
46 |
1,8 |
42 |
1,5 |
-9,7 |
Abbigliamento e calzature |
115 |
4,5 |
97 |
3,4 |
-15,2 |
Abitazione, acqua elettricità etc. |
896 |
35,0 |
1304 |
45,8 |
+45,5 |
Mobili, articoli e servizi per la casa |
110 |
4,3 |
113 |
4,0 |
+3,0 |
Servizi sanitari e spese per la salute |
118 |
4,6 |
112 |
3,9 |
-5,5 |
Trasporti |
288 |
11,3 |
256 |
9,0 |
-11,1 |
Comunicazioni |
59 |
2,3 |
48 |
1,7 |
-19,7 |
Ricreazione, spettacoli e cultura |
127 |
5,0 |
96 |
3,4 |
-24,6 |
Istruzione |
16 |
0,6 |
13 |
0,5 |
-17,3 |
Servizi ricettivi e ristorazione |
130 |
5,1 |
103 |
3,6 |
-20,6 |
Altri beni e servizi |
190 |
7,4 |
169 |
5,9 |
-11,0 |
TOTALE |
2560 |
100,0 |
2846 |
100,0 |
11,2 |
Confronto 2023 su 2019 per voce di spesa, base annuale
Var. 23/19 |
|
Prodotti alimentari e bevande analcoliche |
+339 |
Bevande alcoliche e tabacchi |
-54 |
Abbigliamento e calzature |
-210 |
Abitazione, acqua elettricità etc. |
+4893 |
Mobili, articoli e servizi per la casa |
+39 |
Servizi sanitari e spese per la salute |
-78 |
Trasporti |
-384 |
Comunicazioni |
-140 |
Ricreazione, spettacoli e cultura |
-374 |
Istruzione |
-33 |
Servizi ricettivi e ristorazione |
-321 |
Altri beni e servizi |
-251 |
TOTALE |
+3428 |
Spesa media mensile famiglie 2019 e 2023, confronto nominale e reale
Spesa media mensile nominale |
Spesa media mensile reale |
||||||
2019 |
2023 |
Var. 23/19 |
2019 |
2023 |
Var. 23/19 |
||
Piemonte |
2.583 |
2.774 |
191 |
2.515 |
2.376 |
-140 |
|
Valle d’Aosta |
2.806 |
3.152 |
347 |
2.732 |
2.651 |
-81 |
|
Liguria |
2.500 |
2.759 |
260 |
2.434 |
2.310 |
-124 |
|
Lombardia |
2.965 |
3.388 |
423 |
2.887 |
2.923 |
36 |
|
Trento Bolzano |
2.992 |
3.450 |
458 |
2.913 |
2.887 |
-26 |
|
Veneto |
2.681 |
2.983 |
302 |
2.610 |
2.538 |
-72 |
|
FVG |
2.611 |
3.004 |
393 |
2.542 |
2.535 |
-8 |
|
Emilia-Romagna |
2.907 |
3.104 |
198 |
2.830 |
2.667 |
-163 |
|
Toscana |
2.922 |
3.064 |
141 |
2.846 |
2.607 |
-238 |
|
Umbria |
2.447 |
2.773 |
326 |
2.382 |
2.352 |
-31 |
|
Marche |
2.403 |
2.528 |
126 |
2.340 |
2.166 |
-174 |
|
Lazio |
2.780 |
3.225 |
445 |
2.706 |
2.774 |
68 |
|
Abruzzo |
2.193 |
2.595 |
402 |
2.136 |
2.261 |
126 |
|
Molise |
2.171 |
2.417 |
246 |
2.114 |
2.076 |
-38 |
|
Campania |
2.114 |
2.345 |
231 |
2.058 |
1.990 |
-69 |
|
Puglia |
1.996 |
2.118 |
122 |
1.944 |
1.801 |
-143 |
|
Basilicata |
2.003 |
2.320 |
317 |
1.950 |
2.022 |
72 |
|
Calabria |
1.999 |
2.186 |
187 |
1.946 |
1.821 |
-125 |
|
Sicilia |
2.018 |
2.282 |
264 |
1.965 |
1.918 |
-47 |
|
Sardegna |
2.216 |
2.426 |
210 |
2.158 |
2.044 |
-114 |
|
Italia |
2.560 |
2.846 |
286 |
2.493 |
2.443 |
-50 |