E’ entrato nel vivo il tour sul territorio promosso da Coldiretti Bergamo per ascoltare e parlare con gli associati, approfondendo temi sindacali e aggiornamenti tecnico – economici.
“Sono già più di mille i soci che abbiamo incontrato nei vari appuntamenti che stiamo organizzando in tutte le zone – sottolinea il presidente di Coldiretti Bergamo Gabriele Borella -; abbiamo riscontrato molta voglia di partecipare e di confrontarsi sui temi caldi del momento, oltre che di capire quali sono le ultime novità che interessano il settore”.
Nei vari incontri si è parlato delle novità della Politica agricola comune, delle normative specifiche per il mondo agricolo e della Finanziaria. 2024. Non sono mancati gli approfondimenti sulle sfide sindacali e sugli ultimi risultati ottenuti da Coldiretti, dall’esenzione dell’IRPEF per 9 aziende su 10, dall’applicazione della norma sulle pratiche sleali che ha portato alla sanzione alla Lactalis per non aver rispettato i contratti firmati con gli agricoltori (per iniziativa di Coldiretti e per la prima volta nella storia del nostro Paese) all’approvazione del regolamento europeo DOP e IGP che difende il Made in Italy di qualità. Tra le criticità più ricorrenti ci sono i danni da fauna selvatica (causati da cinghiali, grandi predatori, nutrie e piccioni), le distorsioni lungo la filiera, il carico burocratico sempre più pesante, le difficoltà di accesso al credito e l’aumento esponenziale dei costi di produzione che stanno gravando pesantemente sui bilanci aziendali a fronte di remunerazioni troppo spesso insoddisfacenti. Al centro del confronto anche le tematiche ambientali e le politiche esasperate dell’Unione Europea a questo riguardo.
“Ci siamo confrontati con associati di tutte le fasce di età – prosegue Borella – e ogni volta si è creato un dialogo costruttivo e ricco di spunti che sicuramente contribuirà a dettare la linea sindacale della nostra Organizzazione. Molto dibattute sono state le richieste avanzate a livello nazionale ed europeo che sono state alla base anche delle manifestazioni che abbiamo organizzato a Bruxelles. Non siamo più disposti ad accontentarci di risposte vaghe ma vogliamo impegni certi e concreti perché le aziende hanno bisogno di questo. Per quanto riguarda le questioni ambientali, è giusto sottolineare che gli agricoltori sono impegnati ad adottare buone pratiche agronomiche e a realizzare impianti di biogas per ridurre l’impatto ambientale, uno sforzo che non viene adeguatamente riconosciuto, così come quello per garantire il benessere animale. Un dibattito pressante si è sviluppato sul tema del contenimento della fauna selvatica, una vera e propria emergenza che va affrontata una volta per tutte con strumenti e soluzioni di emergenza: è inammissibile che non si riesca a trovare una soluzione efficace e definitiva ”.
Sono stati tanti i momenti da cui sono scaturite riflessioni su temi prioritari come la necessità di sostenere il reddito delle aziende, favorire l’insediamento dei giovani, riconoscere e sostenere il ruolo degli agricoltori come custodi della biodiversità, fermare i cibi sintetici, chiedere reciprocità e dire basta alle importazioni che non rispettano gli standard europei e garantire la libertà di coltivare tutti i terreni. Forte è stata anche l’attenzione sulla semplificazione, sulla necessità di promuovere l’innovazione e di ampliare il sostegno e la strumentazione per la gestione dei rischi anche con le assicurazioni.
“Il nostro impegno – conclude Borella – non nasce oggi, proprio quest’anno celebriamo gli 80 anni della Coldiretti, una lunga storia che ha portato all’affermazione della figura dell’imprenditore agricolo e alla valorizzazione del settore e al consolidamento del suo ruolo nella società”.