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Il collegio del Tribunale di Bergamo presieduto dalla giudice Antonella Bertoja (a latere Massimiliano Magliacani e Alessandra Chiavegatti) ha condannato un sudamericano di 47 anni a 5 anni e 4 mesi di reclusione ritenendolo colpevole di abusi sulla nipotina minorenne, figlia della sorella.

Con la sentenza, emessa con rito abbreviato (e quindi con lo sconto di un terzo sulla pena), i giudici hanno anche riconosciuto alla vittima, oggi 22enne, un risarcimento di 162 mila euro. La vicenda risale al periodo compreso tra il 2002 e il 2010, quando il 47enne sudamericano era da poco rientrato in Italia in un paese dell’alto Sebino. La sorella l’aveva ospitato nella casa dove viveva con il marito ed i figli tra cui una bimba che all’epoca aveva 7 anni. Secondo quanto contestato dall’accusa, la bambina avrebbe fin da subito cominciato a subire pesanti attenzioni dallo zio che l’avrebbe sottoposta a toccamenti e atti sessuali veri e propri, tentando perfino, nel corso degli anni, di avere con lei rapporti completi. Nel 2010 la convivenza era terminata, ma la ragazza non era riuscita a denunciare quanto subito ma aveva più volte manifestato il proprio disagio, con ricorrenti incubi notturni e problemi fisici. Solo nel 2014 si era prima confidata con un’amica, poi con la famiglia e infine aveva sporto denuncia contro lo zio. L’uomo aveva parzialmente ammesso la propria responsabilità, ma limitatamente ai gesti più lievi, come baci, negando la violenza. Era stato inizialmente rinviato a giudizio e quindi destinato ad affrontare il dibattimento, ma un vizio formale nel capo di imputazione notificato aveva permesso di recuperare la possibilità di discutere il tutto con rito abbreviato. Ora è stato condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione.