Una peruviana 44enne è stata condannata a un anno per una vecchia storia cominciata con recriminazioni su fondi di beneficenza dirottati e finita con la condanna dopo ben 11 anni di atti persecutori, il primo del 2007, l’ultimo dell’ottobre 2018.
Secondo la denuncia di una 54enne bergamasca di Rovetta, tutto era iniziato da alcuni fondi che sarebbero dovuti finire in beneficenza e invece erano stati dirottati. Questo era stato rinfacciato alla peruviana da alcune donne del paese, fra cui la 54enne che abita vicino alla sudamericana. La peruviana allora aveva cominciato a perseguitare la vicina con i metodi più svariati come cartelli con offese esposti sul balcone di modo che la 54enne e il vicinato potessero ben vedere, insulti urlati dalla finestra a chi andava a trovare la vicina e fondoschiena mostrato alla 54enne in segno di disprezzo ma anche sassi lanciati sulla sua vettura. La peruviana, secondo le contestazioni, avrebbe anche seguito in auto la vittima per poi, una volta giunta a destinazione, sdraiarsi nell’abitacolo per non essere vista e sbucare all’improvviso gridando alla sua avversaria: “Hai visto che so sempre dove sei?”. La difesa aveva chiesto l’assoluzione ritenendo non pericolosi gli atti contestati, il PM aveva chiesto 2 anni e la GUP ha condannato la peruviana a un anno e a 5.000 euro da titolo di risarcimento danni verso la 54enne.