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Coldiretti si schiera con la CISSVA. Duro attacco alla politica camuna: pressioni ed intimidazioni inaccettabili

Duro attacco alla politica camuna da parte del presidente della Coldiretti bresciana Prandini che non ha usato giri di parole per manifestare la sua contrarietà ai metodi adottati nei confronti della CISSVA- Nel corso del suo intento alla Fiera Agricola di Lonato Prandini ha affermato che “«Una parte della Valcamonica manda segnali di intimidazione alla Coldiretti per il ruolo strategico che ha avuto nel rilancio economico di Cissva. A questi signori diciamo che non abbiamo e non avremo paura. Siamo pronti a denunciare i comportamenti che poco hanno a che fare con la cultura della legalità bresciana»”

In un altro passaggio ha detto “«Pressioni ed intimidazioni ostacolano il piano di rilancio di CISSVA”

Veramente una brutta storia della quale ci siamo interessati per un servizio pubblicato anche sul nostro mensile cartaceo  intervistando la Presidente della CISSVA, intervista che pubblichiamo per favorire una conoscenza del problema per coloro che avessero perso i contenuti .

Un autentico pasticcio. La valle Camonica politica e quella imprenditoriale sono stati attraversati da una scossa  destinata ad avere ripercussioni.-

In vista di un piano di rilancio del settore lattiero/caseario, BIM e Comunità Montagna di Valle Camonica avevano chiesto una modifica statutaria per aggiornare la governance della cooperativa anche attraverso la presenza di tre membri nel cda della società

Era il 1982 quando su proposta di alcuni agricoltori della zona, e l’appoggio delle Comunità Montane presenti sul territorio nacque a Capo di Ponte la Cissva, il Caseificio Sociale della Valle Camonica e del Sebino. Una realtà fondata con lo scopo di organizzare in modo imprenditoriale l’attività di raccolta del latte crudo e di successiva trasformazione, consentendo anche alle famiglie contadine di salvaguardare un’economia agricola montana in lento declino .Nel corso degli anni il Caseificio ha investito in tecnologie ed in qualità, riuscendo a creare una serie di prodotti “tipici camuni” ora conosciuti anche al di fuori dei confini bresciani. E venne un periodo in cui le sorti della CISSVA  dovettero fare i conti con una situazione economica non facile. Per trovare la soluzione ai problemi e per affermare una nuova governance destinata a risollevare le sorti della cooperativa  fu nominata  Paola Pezzotti, sindaca di Sulzano, eletta Presidente della Cooperativa succedendo nel maggio 2019 a Giancarlo Panteghini (Presidente per 15 anni).Nel corso  di un’assemblea CISSVA è passata la linea della presidente  che ha illustrato il piano di rilancio e di fatto i soci hanno respinto la proposta della Comunità Montana.

A venti mesi dalla rottura con CISSVA ha preso forma un progetto perla creazione di una nuova realtà produttiva, la “Società Agricoltura Etica nella Valle dei Segni”  che si è aggiudicata il bando indetto della Comunità Montana. (che ha messo a disposizione 1,5 milioni di euro ndr)

Abbiamo raggiunto la Presidente di CISSVA  Paola  Pezzotti alla quale abbiamo sottoposto alcune domande

La gente “normale” non capisce cosa sia successo in Valle Camonica riguardo ai rapporti CISSVA da una parte e Comunità Montana e Bim dall’altra. Ce lo vuole spiegare dal suo punto di vista?

Posso solo riportare i fatti, – risponde la Presidente – Cissva è la realtà di riferimento per il settore lattiero-caseario montano di Vallecamonica e Sebino, è una cooperativa privata che raccoglie latte da 47 aziende del territorio. A maggio 2019 eredito una gestione fallimentare (con il latte pagato 0,35 euro/lt). Viene sottoscritto un accordo a dicembre 2020 con gli enti pubblici (soci sovventori di Cissva), con l’obiettivo di facilitare la cooperativa ad affrontare gli investimenti necessari e garantire la miglior remunerazione del latte ai soci; gli Enti  si impegnano ad un aumento di capitale per 750.000 euro previa modifica da parte di Cissva dello statuto ed accogliere la loro rappresentanza in cda. Cissva adempie alle richieste ma la quota di aumento capitale non è mai avvenuta.

L’accordo preveda inoltre un contributo di 150.000 sugli anni 2020 e 2021. Mai arrivato a Cissva e ai suoi soci. In contropartita l’impegno degli Enti si è concentrato su un percorso per fomentare la sfiduciare del direttivo di Cissva. L’assemblea dei soci a inizio 2022 rigetta la sfiducia e conferma il cda in carica.

Cissva è dei suoi soci, che sono gli allevatori, fatico a capire perché un ente pubblico abbia insistito tanto per entrare con una certa prepotenza nelle scelte di una realtà privata ed economica….

Alcuni affermano che all’origine di tutto ci sia uno spostamento della geografia politica verso il lago originatosi con la sua elezione a presidente dell’Assemblea. Cosa ribadisce?

E’ vero che siamo abituati a vedere presidenti uomini, e non so quante siano le donne in capo a realtà di questo settore, ma spero di non essere oggetto di geografia politica o maschilismo. I soci nel 2019 hanno eletto un presidente seguendo le regole dello statuto, e il mio compito era ed è occuparmi della cooperativa e garantire futuro ad essa e soprattutto ai suoi soci. Ricordiamoci che gli allevatori e gli agricoltori sono sentinelle del territorio e custodi di tradizioni e di un’economia circolare virtuosa per il paese.

Non è un mistero che molti indichino  In alcuni personaggi politici locali i gli strateghi del tentato assalto a CISSVA.  Non ritiene che la politica dovrebbe stare ai margini di un piano industriale?  …

Io ho ascoltato le assemblee degli enti, in cui si parlava troppo facilmente di Cissva, in modo soggettivo e strumentale. Cissva è una realtà economica, non politica. La gestione richiede il rispetto delle regole della cooperativa e imprenditoriali, non dei comizi politici.  I fondi pubblici (vedi bandi o contributi) possono essere facilitatori per le attività private, non sostitutivi dell’economia aziendale. Sono soddisfatta che Cissva si è consolidata da sola e sta facendo la sua crescita sistemando se stessa e la sua gestione.  Sono un amministratore convinto che la politica possiede gli strumenti per aiutare, affiancare, facilitare, ma non debba sostituirsi alle realtà economiche, non è questo il suo compito. Oggi invece vedo un Ente che usa a piacimento fondi pubblici per costituire un nuovo caseificio, con l’unico obiettivo di creare inutili tensioni sul territorio.

Una delle accuse che vi viene rivolta è che una quota importante del latte prodotto in Valle Camonica finisce fuori confini anzichè essere trasformato in prodotti locali valorizzando la tipicità del prodotto stesso. E’ vero?

Cissva lavora circa 10 milioni di litri di latte, raccolti da Sulzano a Vezza d’oglio e a Corteno Golgi, trasformati per l’80% nel suo prodotto principe: la rosa camuna. La cooperativa dà continuità e stabilità al socio, il mercato libero ha dinamiche ben diverse e altalenanti. Cissva è presente e disponibile verso tutte le realtà territoriali che credono nella cooperativa e nella rosa camuna.

Ed ora, cosa si prospetta il futuro per CISSVA?

Ha ridisegnato il suo asset commerciale con un partner qualificato, e ha affinato il piano investimenti. Dal 2024 si continua a lavorare come sempre ma con uno sguardo sempre più concreto Cissva ha consolidato il suo assetto gestionale, senza fondi pubblici, e continua il suo percorso di miglioramento e sviluppo, senza chiacchere mediatiche ma lavorando con attenzione e costanza al futuro

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