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E’ comunque solo un punto di partenza, perché per mantenere l’operatività o per crescere e raggiungere i livelli superiori è necessario un costante esercizio, la capacità di operare e di collaborare con i compagni, la capacità di gestire emozioni, tensioni, mantenere nervi saldi anche in situazioni estreme.

Roccia, valanga, ghiaccio e barella: sono questi gli ambienti nei quali un aspirante soccorritore deve misurarsi per dimostrare di avere le capacità tecniche per entrare a far parte del CNSAS (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico). Domenica 2 ottobre 2016, nella falesia del Monticolo a Darfo Boario Terme (BS), otto uomini hanno affrontato le ultime prove che mancavano loro per completare il lungo percorso di selezione e di formazione, che ogni volontario deve compiere per entrare a far parte della struttura, cominciato circa un paio di anni fa. 

I nuovi operatori di soccorso alpino (OSA), dopo avere superato le griglie di selezione e le prime prove al Passo dello Stelvio e a Castione della Presolana, in presenza degli istruttori regionali e nazionali delle Scuole tecniche del CNSAS, si sono cimentati nelle tecniche di recupero delle persone ferite, nell’utilizzo della barella portantina e in altre situazioni comuni durante un intervento di soccorso. Agli aspiranti operatori vengono richieste competenze di movimentazione su tutti i terreni di montagna, di arrampicata su roccia da capocorda (4 grado UIAA), su ghiaccio (60°) e anche la capacità di spostarsi con gli sci su tutti i tipi di neve. Inoltre, gli operatori sono anche soccorritori esecutori, abilitati per la parte sanitaria e certificati da AREU (Azienda regionale emergenza urgenza), in seguito alla frequentazione di un corso specifico. Il superamento dell’esame del corso OSA (operatore di soccorso alpino) attesta l’operatività e l’autosufficienza tecnica per intervenire in sicurezza su tutti i terreni in cui il CNSAS è chiamato a soccorrere le persone in difficoltà.

L’ammissione al CNSAS è possibile per tutti i soci del Club Alpino Italiano, di età compresa tra i 18 e i 45 anni. La domanda va presentata al responsabile della propria Stazione di riferimento, competente per territorio, corredata del curriculum dell’attività alpinistica o speleologica degli ultimi due anni e di un certificato medico. Tutte le informazioni si possono avere contattando la Delegazione che fa capo alla provincia di residenza. Indirizzi e numeri di telefono sono pubblicati sui siti www.sasl.it oppure www.cnsas.it.

Il risultato ottenuto dai nuovi operatori é comunque solo un punto di partenza, perché per mantenere l’operatività o per crescere e raggiungere i livelli superiori è necessario un costante esercizio, la capacità di operare e di collaborare con i compagni, la capacità di gestire emozioni, tensioni, mantenere nervi saldi anche in situazioni estreme.