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Cena Povera a Gandino Genny racconta i bambini del Brasile

Cena Povera a Gandino Genny racconta i bambini del Brasile

Sabato 25 febbraio alle 19.30 il Gruppo Missionario dell’Unità Pastorale di Gandino, Barzizza e Cirano organizza presso l’Oratorio di Gandino la Cena Povera, “per iniziare il percorso della Quaresima, condividendo spiritualmente e materialmente la povertà dei fratelli, rinunciando all’abbondanza di una nostra classica cena”. La serata proporrà per questo soltanto un piatto di riso con fagioli (oppure in bianco), un pane, acqua, vino ed una mela. I fondi raccolti (offerta libera) saranno destinati al progetto missionario dell’anno pastorale, che quest’anno è legato all’attività in Argentina di suor Maddalena Tomasini, da decenni in Sudamerica con le Orsoline di Gandino.
Durante la serata verrà proposta la testimonianza della giovanissima gandinese Genny Conizzoli, che la scorsa estate ha seguito per tre mesi un percorso di volontariato missionario nella regione di Belo Horizonte in Brasile, presso le Suore Sacramentine di Bergamo. “Le Suore – spiega Genny – gestiscono un asilo nido, una scuola dell’infanzia e un doposcuola per i più grandi. La maggior parte di loro conduce una vita di strada, nelle famose Favelas. Insieme a due altri giovani, Marta e Iago, abbiamo collaborato per la refezione a colazione e pranzo. Spesso si capiva che molti di loro, fuori di lì, non avevano cibo e per questo nel pomeriggio anziché la merenda veniva servita direttamente la cena. Spesso i bambini volevano comunque offrirci il loro cibo”. Genny ha collaborato a diverse attività ludiche: ballo, yoga, calcio, ma anche cantato “la ninna nanna” ai più piccoli del dormitorio. “Le suore – aggiunge – sono state amiche, sorelle e mamme, ma soprattutto un esempio di vita. Il Brasile mi ha svegliata dalla “infelicità” del nostro quotidiano: laggiù la gente, anche se non possiede nulla, trova sempre un motivo per sorridere e quel poco che ha lo usa per rendere felici gli altri. La frase guida del nostro progetto era “Educare la vita”: racchiude il senso di un’esperienza e di un luogo dove ho lasciato il cuore. Un giorno tornerò a riprenderlo, o forse resterà lì per sempre”.

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