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Obiettivo centrato. Sofia Goggia infila l’accoppiata della vita e dopo la medaglia d’oro nella discesa olimpica di PyeongChang, aggiunge il prestigioso successo nella classifica di Coppa del mondo di specialità grazie al secondo posto conquistato nella finale di Are, disputata su una pista accorciata a causa delle avverse condizioni meteorologiche.

Alla ventiquattrenne bergamasca bastava una piazza d’onore per essere certa del trofeo e così è stato, preceduta di appena 6 centesimi da un’indomita Lindsey Vonn (al successo numero 82 della carriera, a meno 4 da Ingemar Stenmark), che fino alla fine ha cercato di rendere la vita dura alla campionessa olimpica. Tuttavia Sofia ha saputo scacciare ogni paura, uscire dal cancelletto con i nervi saldi e concludere una stagione che difficilmente dimenticherà. La sua è stata una cavalcata trionfale, cominciata in dicembre con un sesto e uno nono posto a Lake Louise ed esploso al rientro in Europa con il doppio trionfo di Bad Kleinkirchheim e Cortina (dove è seguita un’uscita il giorno successivo) e tre consecutivi secondo posti con un doppio Garmisch e Are. 

L’Italia torna sul gradino più alto del podio a distanza di sedici anni dall’impres di Isolde Kostner, la quale si impose sia nel 2001 che nel 2002, a questi trionfi si aggiungono i titoli di Deborah Copagnoni nel 1997 e Denise Karbon nel 2008, entrambi in gigante. Completa il podio di giornata l’altra statunitense Alice McKennis a 28 centesimi, mentre Johanna Schnarf si è piazzata sesta a 43 centesimi, Nadia Fanchini decima a 71 centesimi e Federica Brignone non è partita a causa di un attacco influenzale.       

La classifica vede Goggia chiudere con 59 punti contro i 506 della campionessa statunitense, terza finisce Tina Weirather con 394, mentre la generale vede Mikaela Shiffrin irragiungibile con 1673 davanti a Holdener con 1068 e Rebensburg con 897, Goggia e quinta con 858 e Brignone undicesima con 729.

Giovedì 15 marzo sarà il turno alle ore 10.30 del supergigante.