La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha dichiarato ammissibile il ricorso presentato dai legali di Giacomo Bozzoli, il 40enne bresciano condannato all’ergastolo in via definitiva un anno fa per l’omicidio dello zio Mario, scomparso l’8 ottobre 2015 e, secondo l’accusa, gettato nel forno della fonderia di famiglia a Marcheno.
Bozzoli, che si è sempre dichiarato innocente, è detenuto nel carcere di Bollate da circa un anno, dopo una breve fuga in Spagna e il successivo arresto nella sua villa di Soiano del Lago, dieci giorni dopo la sentenza definitiva. Il ricorso, ora accolto come ammissibile dalla Corte di Strasburgo, punta a far riconoscere come illegittima la modifica del capo d’imputazione a carico dell’imputato, avvenuta durante il processo.
Inizialmente, gli inquirenti ipotizzavano che Mario Bozzoli fosse stato ucciso all’interno della fonderia e poi trasportato all’esterno. La tesi accusatoria è poi cambiata in seguito a un esperimento disposto dalla Corte d’Assise di Brescia: la combustione di una carcassa di maiale in un forno industriale simile a quello della fonderia, che avrebbe dimostrato la possibilità di distruggere completamente un corpo umano.
Intanto, entro fine anno è previsto anche l’inizio del processo con rito abbreviato per Oscar Maggi, l’operaio presente in fonderia la sera del delitto, accusato di concorso in omicidio.
Il caso, tra i più misteriosi e seguiti degli ultimi anni, torna così al centro dell’attenzione giudiziaria nazionale e internazionale.
Bozzoli, che si è sempre dichiarato innocente, è detenuto nel carcere di Bollate da circa un anno, dopo una breve fuga in Spagna e il successivo arresto nella sua villa di Soiano del Lago, dieci giorni dopo la sentenza definitiva. Il ricorso, ora accolto come ammissibile dalla Corte di Strasburgo, punta a far riconoscere come illegittima la modifica del capo d’imputazione a carico dell’imputato, avvenuta durante il processo.
Inizialmente, gli inquirenti ipotizzavano che Mario Bozzoli fosse stato ucciso all’interno della fonderia e poi trasportato all’esterno. La tesi accusatoria è poi cambiata in seguito a un esperimento disposto dalla Corte d’Assise di Brescia: la combustione di una carcassa di maiale in un forno industriale simile a quello della fonderia, che avrebbe dimostrato la possibilità di distruggere completamente un corpo umano.
Intanto, entro fine anno è previsto anche l’inizio del processo con rito abbreviato per Oscar Maggi, l’operaio presente in fonderia la sera del delitto, accusato di concorso in omicidio.
Il caso, tra i più misteriosi e seguiti degli ultimi anni, torna così al centro dell’attenzione giudiziaria nazionale e internazionale.
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