Una capotreno è stata aggredita, spintonata e fatta cadere sul treno di Trenord in servizio sulla linea Brescia-Iseo Edolo: è accaduto questo mercoledì 30 maggio attorno alle 20.00 quando sul treno, partito da Darfo in direzione Iseo, la capotreno ha chiesto i biglietti ai viaggiatori. Tra essi vi erano due giovani italiani di circa 20 anni, un ragazzo e una ragazza, in evidente stato di alterazione, probabilmente da alcol: la ragazza aveva il biglietto ed il ragazzo ne era sprovvisto.
Tra i due è iniziata una furiosa lite che ha coinvolto anche la capotreno che è stata spintonata e fatta cadere, riportando una ferita la braccio destro, come refertato poi all’Ospedale di Iseo, oltre al danneggiamento della divisa di servizio. I due giovani erano saliti a Brescia alle 17.00, come ha raccontato la capotreno, diretti a Darfo, avevano il regolare biglietto e a Darfo sono scesi andando subito al bar. Ma già sul treno mostravano segni di una certa ebrezza alcolica. Quando sono risaliti a Darfo alle 20.00 per tornare a Brescia la situazione era peggiorata. Al ragazzo senza biglietto la capotreno ha chiesto di scendere a Piancamuno: e da lì è scattata la lite con l’aggressione. Subito è partita la segnalazione ai carabinieri alla quale dovrebbe seguire in queste ore la denuncia. I due giovani sono riusciti a fuggire a piedi, mentre la capotreno, nonostante le ferite riportate, ha proseguito il proprio servizio fino alla stazione di Iseo,dove è stata sostituita da un collega per potersi recare al pronto soccorso ed essere medicata. Il treno sul quale è avvenuto l’episodio è dotato di telecamere le cui registrazioni verranno visionate dopo la denuncia. Alla luce di questo ennesimo fatto Giancarlo Manfredini,vicesegretario della Fit-Cisl presidio di Brescia e Valcamonica, evidenzia come il personale di bordo rischi «quotidianamente la propria incolumità durante lo svolgimento del servizio in quanto si trova a confrontarsi con soggetti che salgono sprovvisti di biglietto, recano disturbo ai viaggiatori, danneggiano i treni e cercano lo scontro verbale e fisico. L’unico mezzo di difesa del capotreno è la richiesta di aiuto alle forze dell’ordine che non sempre riescono a intervenire. Bisogna quindi attuare nuove forme di prevenzione al rischio. Per l’immediato la proposta del sindacato è quella di installare, iniziando dalle stazioni principali, dei varchi di sicurezza per consentire l’accesso ai treni solo a chi è in possesso di biglietto