Cerca
Close this search box.

Capo di Ponte: quando lo spiedo diventa solidale

Ci sono progetti così carichi di significato da smuovere il cuore di un’intera comunità. È successo proprio questo a Capo di Ponte dove sono stati ricavati ben 4.100 euro dallo “Spiedo de la sènsa” che ha avuto luogo domenica 16 maggio.

L’iniziativa è stata non solo uno sprazzo di normalità in questa primavera tanto fredda quanto strana, ma anche un momento in cui è emersa la grande sensibilità delle persone. Nonostante la guardia perennemente alta contro il Covid, nonostante le mille norme, le mascherine, il clima che non era proprio dei migliori, sono state prenotate 500 porzioni di spiedo. L’organizzazione della giornata è stata gestita dall’Associazione Gruppo Aragosta, in collaborazione con gli Oratori di Capo di Ponte, Cemmo e Pescarzo.

Il ricavato dell’iniziativa verrà investito nella realizzazione di un sogno: la creazione della Stanza del Dialogo, presso l’Hospice dell’Ospedale di Esine. Si tratta di un luogo nel quale medici, pazienti, caregiver e famiglie si potranno incontrare per discutere di diagnosi e terapie in forma privata e in un’atmosfera accogliente. Il progetto è già stato avviato in altre realtà presenti sul territorio italiano con eccellenti risultati, la speranza è che possa avere lo stesso successo anche ad Esine.

È bello vedere come in un periodo di emergenza sotto moltissimi fronti, da quello nazionale a quello personale, le persone non abbiano persola voglia di aiutare gli altri, dando il loro piccolo contributo per qualcosa che possa migliorare la qualità della vita a molti malati. Si dice che la civiltà inizi nel momento in cui si tende la mano all’altro. In un periodo in cui il contatto fisico è fortemente sconsigliato – se non proibito – un gesto come quello dello spiedo solidale acquista un valore aggiunto e la numerosa partecipazione da parte dei cittadini non è altro che un gesto di presenza, nonostante la lontananza.

                                     Maria Ducoli

Condividi:

Ultimi Articoli