Si sa: se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto. Allo stesso modo, se il popolo non va a teatro, il teatro va dal popolo. Si insinua nei cortili delle case, nei vicoli e coinvolge anche i più timorosi.
È successo questo anche a Marone, dove lunedì 5 luglio ha avuto luogo l’evento Canti e racconti di donne, di cibo e di amore nel Cortile Magnani-Cristini. La serata è stata organizzata dall’associazione MaroneNarramondo, con il patrocinio del Comune di Marone. «La nostra Associazione è caratterizzata dall’idea di cultura partecipata, vogliamo che la poesia possa arrivare a tutti, per questo scegliamo spazi diversi da quelli usuali» commenta Cati Cristini, organizzatrice dell’evento.
La serata, infatti, è stata una full immersion nella poesia, soprattutto in quella femminile. Brani dei grandi nomi della letteratura hanno allietato il crepuscolo maronese, ma niente di eccessivamente impegnativo: la leggerezza era la parola chiave della serata. «La poesia deve essere accessibile a tutti, volevamo svincolarci dall’idea di circolo piccolo ed elitario». Non solo letture ma anche bollicine e musica, con le canzoni della cantautrice Valentina Soster.
Spesso si considera la letteratura come qualcosa di estremamente fuori dalla nostra portata, una disciplina relegata ai contesti accademici o ai salotti letterari novecenteschi. Non è così, tutti possono sedersi e assaporare dei versi, ciò che serve non è una laurea in Lettere o un background di letture ad hoc quanto la capacità di abbandonarsi alle parole, la disposizione all’ascolto. La poesia ha la straordinaria capacità di parlarci, superando le distanze temporali e spaziali. Arriva e ci investe, riferendosi direttamente al nostro vissuto o ai sogni che riponiamo con cura sul fondo di un cassetto. Restiamo sempre un po’ sbalorditi, chiedendoci come abbia fatto quell’autore o autrice a descrivere così bene i nostri sentimenti. Sta proprio lì il bello del genere poetico: utilizza un linguaggio universale.
Maria Ducoli