Ieri, martedì 28 gennaio, a Brescia si è tenuta l’udienza preliminare per il professore di religione arrestato lo scorso giugno con l’accusa di pedopornografia. Il pubblico ministero Alessio Bernardi ha contestato il reato di atti sessuali con minori, coinvolgendo una studentessa di soli sedici anni. Gli avvocati difensori hanno richiesto il rito abbreviato.
Come riportato dal quotidiano Il Giorno, durante l’udienza si è costituita parte civile la studentessa, insieme ai suoi genitori e alla sorella. Il rito abbreviato sarebbe subordinato a una significativa “produzione documentale”. L’insegnante, un quarantenne che lavora in un istituto superiore della città, era stato denunciato dalla famiglia della studentessa, la quale aveva scoperto sul cellulare della ragazza immagini e messaggi scambiati con il professore. Questi elementi, di cui non è stato rivelato il contenuto, hanno spinto i genitori a rivolgersi alle autorità.
Gli investigatori della squadra mobile hanno perquisito l’uomo e sequestrato i suoi dispositivi elettronici, rinvenendo materiale pedopornografico. Inizialmente posto agli arresti domiciliari, il professore è tornato in libertà dal 31 dicembre. Le analisi informatiche sui dispositivi hanno evidenziato che l’uomo frequentava abitualmente siti pedopornografici. Inoltre, dalle indagini sono emersi incontri fisici con la studentessa.