Brescia ha celebrato con particolare intensità il 42° anniversario della strage di Piazza Loggia avvenuta nel 1974 dove morirono otto persone e rimasero ferite altre cento per lo scoppio di un ordigno.
Durante l’apertura della cerimonia, che alle 10,12 ha visto raccolti i presenti in un minuto di silenzio per ricordare la deflagrazione, è stato letto il messaggio inviato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella al sindaco Emilio Del Bono. “A quarantadue anni dalla terribile strage, che stroncò vite innocenti a Brescia e sconvolse l’animo dell’intero Paese, è giusto ribadire con forza che la Repubblica Italiana non dimentica le ferite inferte da chi voleva colpirne gli ordinamenti democratici, né l’impegno appassionato di quanti dal dolore più grande sono riusciti a estrarre energie civili per ricomporre un tessuto di partecipazione, di convivenza, di solidarietà.
Il barbaro attentato di piazza della Loggia – scrive il Capo dello Stato – era iscritto in un disegno folle e criminoso, che produsse altri gravissimi lutti e tentò di condizionare gravemente il confronto politico. La ricostruzione storica ha da tempo evidenziato la matrice eversiva e neofascista della strage. Tuttavia per lunghi decenni quest’opera di svelamento delle responsabilità e delle complicità – sostenuta dalla meritoria mobilitazione civica che proprio a Brescia ha avuto un impulso decisivo – non è riuscita a giungere a una conclusione in sede giudiziaria. Un ulteriore vulnus si è così aggiunto a quello, insanabile, del 28 maggio 1974. Grazie al lavoro che investigatori e magistrati non hanno mai interrotto, una sentenza della Corte d’Appello ha ora indicato responsabilità personali e pronunciato condanne. Che la giustizia completi il suo corso è una necessità vitale per la democrazia: ne va della fiducia dei cittadini, e dunque della sua stessa legittimazione.
Ciò non colmerà mai il vuoto lasciato ai familiari, agli amici delle vittime, ai tanti che soffrirono quella violenza disumana e l’aggressione alle persone e alla stessa vita sociale. L’impegno della città di Brescia in questi anni, in particolare dell’associazione Casa della Memoria e dei familiari delle vittime, è stato esemplare. A tutti voi l’Italia deve gratitudine. Avete onorato i vostri cari e, al tempo stesso, avete aiutato il Paese e la democrazia italiana nella riscossa contro il terrorismo e i suoi oscuri piani. Nel settantesimo anniversario della nascita della Repubblica – continua la lettera – possiamo dire, anche in ragione della vostra testimonianza, che i principi fondamentali della Costituzione sono più forti e non consentiranno mai agli eversori e ai violenti di prevalere. Sono convinto che anche la giornata di oggi servirà al progresso del Paese. Abbiamo bisogno di unire partecipazione, cultura, libertà, giustizia, anche per fronteggiare i nuovi fanatismi e le diverse forme di violenza e criminalità. Per questo rivolgo a tutti i cittadini bresciani l’augurio più caloroso, e insieme le espressioni della vicinanza mia e delle istituzioni italiane”. Tra gli annunciati e presenti in piazza Loggia per le commemorazioni c’è il ministro della Giustizia Andrea Orlando che ha detto di essere voluto venire a Brescia per “vicinanza ai familiari delle vittime”. Poi ha parlato di quanto fece quel giorno del 1974 e ha commentato le due condanne all’ergastolo inflitte in appello bis a Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte per la strage. “È stato fatto un grande lavoro di ricostruzione che richiede tempo e credo che sia giusto così – ha aggiunto sulla questione giudiziaria, anche per il fatto che le motivazioni della sentenza non sono ancora state depositate.- L’importante è che a distanza di anni sia arrivata una sentenza di condanna”